ALMASRI, LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE HA APERTO UN FASCICOLO SULL’ITALIA: “IL CASO E’ IN ESAME”
“ROMA POTRA’ PRESENTARE OSSERVAZIONI SULLA MANCATA COOPERAZIONE”
«La questione della mancata osservanza da parte di uno Stato di una richiesta di cooperazione per l’arresto e la consegna da parte della Corte è di competenza della camera competente, vale a dire la Camera preliminare. Come parte di questa procedura, ai sensi del Regolamento 109 (3), l’Italia avrà l’opportunità di presentare osservazioni», ha fatto sapere oggi il portavoce della Corte penale internazionale, Fadi El Abdallah in riferimento al caso Almasri.
«Sono stati segnalati casi di richieste presentate al procuratore» capo della Corte penale internazionale «per aprire casi contro individui ai sensi dell’art. 70 (oltraggio alla Corte)», ma «l’ufficio del procuratore non commenta tali comunicazioni», specifica il portavoce Fadi El Abdallah. «Su questa questione separata – aggiunge -, l’ufficio del procuratore ha indicato che, ai sensi dello Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Cpi, qualsiasi individuo o gruppo da qualsiasi parte del mondo può inviare informazioni (che la Cpi definisce ‘comunicazioni’) al procuratore».
Sulla questione Almasri era stata depositata una denuncia il 5 febbraio all’Aja a nome di un rifugiato sudanese contro la premier Giorgia Meloni e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi per aver ostacolato l’amministrazione della giustizia con la mancata consegna del generale libico. Su Nijeem Osama Almasri pesava un mandato d’arresto internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella prigione di Mittiga, vicino a Tripoli, dal febbraio 2011. In quel carcere sotto il suo comando, secondo i documenti dell’Aia, sarebbero state uccise 34 persone e un bimbo violentato.
(da La Stampa)
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