AMMINISTRATIVE FRANCIA: ONDATA VERDE, RECUPERO SOCIALISTA E REPUBBLICANI, FLOP DI EN MARCHE
HIDALGO CONSERVA PARIGI, PHILIPPE ELETTO A LE HAVRE, I VERDI VINCONO A LIONE, BORDEAUX E STRASBURGO …. LA DESTRA PERDE MARSIGLIA DOPO 25 ANNI
Una catastrofe annunciata per il presidente Emmanuel Macron, che dimostra ancora una volta le fragilità de La Rèpublique en marche (Lrem), in un contesto nazionale segnato da un tasso di partecipazione ai minimi storici.
A tre mesi e mezzo dal primo turno, la Francia è tornata alle urne per il ballottaggio delle elezioni municipali, tra mascherine, gel disinfettante e seggi sanificati in 4.800 comuni.
A Parigi si conferma la sindaca uscente, la socialista Anne Hidalgo, che si attesta attorno al 50% delle preferenze battendo la rivale repubblicana, Rachida Dati e quella de Lrem, l’ex ministro della Salute, Agnès Buzyn.
Nonostante fino a pochi mesi fa sembrasse in piena crisi, la prima cittadina in carica ha avuto la meglio sulle sue sfidanti concentrando la campagna elettorale sul tema dell’ambiente, diventata ormai la prima sfida politica in Francia.
I Verdi trionfano a Lione e Bordeaux, dove Pierre Humic viene dato al 46,8 per cento, davanti al sindaco uscente, il repubblicano Nicolas Florian sostenuto anche da Lrem, dietro al 43,2 per cento, mentre Philippe Poutou, del Nuovo Partito Anticapitalista (Npa), è terzo con il 10 per cento.
Il Rassemblement National di Marine Le Pen, si aggiudica la città di Perpignan con Louis Aliot (52,7%) , portando a casa un magro bottino, considerando che Aliot negli ultimi 15 giorni ha nascosto persino il simbolo del partito perchè gli avrebbe portato piu’ danno che consenso
Una “ondata verde” che, come era prevedibile dopo i risultati del primo turno e gli ultimi sondaggi, ha raffreddato le speranze de la Rèpublique en marche del presidente Emmanuel Macron. Il partito della maggioranza presidenziale ha pagato cara la sua giovane età e la conseguente assenza sul territorio, lasciando il passo a una sinistra che sembra aver ritrovato la capacità di dialogare al suo interno sotto l’impulso di Europa-Ecologia-I Verdi, partito ambientalista
Per sbarrare la strada al ritorno della sinistra, la formazione della maggioranza si è alleata con i Repubblicani in molte città come Bordeaux, Tolosa e Clermont-Ferrand. Un paradosso per il partito del presidente Emmanuel Macron, che punta ad orientare l’ultima parte del suo mandato proprio sui temi ambientali.
Ma adesso Macron vuole al più presto voltare pagina per lasciarsi alle spalle il pessimo risultato di queste municipali. Macron vuole cambiare musica, ma prima bisogna prendere un decisione sul direttore d’orchestra. Il primo ministro Edouard Philippe fino ad oggi ha diretto fedelmente l’esecutivo senza mai steccare, ma la sua presenza sembra essere diventata ormai una nota stonata per Macron, che vuole tornare sulla scena come unico solista.
Secondo le indiscrezioni trapelate sulla stampa in questi ultimi giorni, tra l’Eliseo e Matignon (sede del governo), sono sorti attriti riguardanti soprattutto la gestione della crisi sanitaria. Il capo dello Stato e quello dell’esecutivo sarebbero ormai ai ferri corti, tanto che il secondo ha deciso di candidarsi a sindaco nel suo feudo di Le Havre, in Normandia, dove è primo al il 59% dei voti secondo le prime stime. Una sorta di paracadute, nel caso in cui il presidente dovesse decidere di metterlo alla porta.
Il premier ha più volte affermato che non abbandonerà il suo posto, e fino a quando farà parte dell’esecutivo delegherà l’incarico al sindaco uscente, il repubblicano Jean-Baptiste Gastinne. Ma Macron non può liberarsi così facilmente della figura più popolare del suo governo, che continua a crescere nei sondaggi a differenza del presidente.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply