ARRIVA IL SOCCORSO GIALLO-AZZURRO: DI MAIO CHIEDE AI SUOI “MATURITA” (PENSAVAMO COERENZA), CONTE FA GLI AUGURI, BERLUSCONI FA DUE CONTI AZIENDALI E DICE SI’, MELONI SI ASTIENE, SALVINI NON SA CHE FARE
STAVOLTA NON SI VOTA NEANCHE SU ROUSSEAU, NEL TIMORE CHE VOTINO NO A DRAGHI
Agenda e sostanza cominciano a prendere forma sul tavolo di Mario Draghi dopo che Forza Italia ha definitivamente sciolto la riserva, dichiarando apertamente il proprio sostegno.
Mentre Luigi Di Maio ha invitato i parlamentari cinquestelle a mostrare maturità : “Abbiamo il dovere di ascoltare” Draghi, ha detto il ministro degli Esteri uscente, e “di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno”.
Una linea che sembra escludere un voto su Rousseau, ipotizzato ieri da Vito Crimi. E mentre la sindaca di Roma Virgina Raggi invita apertamente ad aprire a Draghi, Giuseppe Conte ha parlato per pochi minuti davanti a a Palazzo Chigi: “Da me nessun ostacolo a Draghi, i sabotatori sono altrove. Auspico un governo politico”, ha detto. E al M5S ha assicurato: “Io per il Movimento ci sono e ci sarò”.
Parole in cui si può leggere una sua disponibilità a un coinvolgimento diretto nel nuovo esecutivo e una a una futura candidatura a guida dei cinquestelle. Di Maio lo ha ringraziato: “Condivido pienamente la necessità di un forte impulso politico nel governo che andrà a formarsi. Il Movimento gli è riconoscente e continuerà ad essere protagonista anche grazie a lui”.
Ad annunciare il si all’esecutivo guidato dall’ex numero uno della Bce è Silvio Berlusconi in persona al termine di una riunione in video conferenza con il vicepresidente azzurro Antonio Tajani e le capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini: “La scelta del Presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”.
Il Cavaliere sottolinea tuttavia anche l’importanza di preservare la coalizione di centrodestra: “Ci siamo confrontati e continueremo a confrontarci con i leader del centrodestra, convinti dell’importanza di preservare un’alleanza essenziale per il futuro del Paese”.
Nel campo del centrodestra, dopo il sì di Forza Italia, Giorgia Meloni sostiene la via dell’astensione, mentre Matteo Salvini resta incerto. “Se c’è voglia di un Paese cha apre, vive, fa sport o va a teatro, bene, se qualcuno, invece vuole, a sinistra, la riedizione del governo Conte, cambiando Conte con Draghi, allora no”, dice il leader della Lega entrando alla Camera.
Fonti della segreteria leghista fanno trapelare una disponibilità del partito su singoli temi, dalle tasse alle grandi opere, dalla difesa dei confini agli aiuti per le famiglie. La ex maggioranza cerca altrettanto un punto di caduta, tra il Pd pronto a sostenere il nuovo tentativo salvaguardando l’alleanza giallorossa e il M5S diviso fra i sostenitori del no senza appello – l’ala Di Battista e non solo – e gli aperturisti.
Nel pomeriggio inizieranno a Montecitorio le consultazioni tra le forze in Parlamento e il premier incaricato, chiamato a trovare i numeri per far partire un nuovo governo. Quanto forte sarà il sostegno all’esecutivo e quale sarà il suo ‘format’ (tecnico, politico, un mix di entrambi?) dipende dalla politica.
(da agenzie)
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