ASSESSORE LEGHISTA OMICIDA DI VOGHERA, COSA SAPPIAMO FINORA
UN PROIETTILE IN PIENO PETTO, LA PISTOLA ESTRATTA SENZA MOTIVO, LA VITTIMA DISARMATA… CHI CONOSCE IL LEGHISTA PARLA DI UN SUO ATTEGGIAMENTO AGGRESSIVO DA SCERIFFO
Una ringhiera, due panchine, uno slargo di mattonelle che affaccia sulla rotonda di piazza Meardi, i tavolini del bar «Ligure»: questa è la scena del crimine e questo è lo scenario nel quale, alle 22.30 di mercoledì, colpito da un proiettile è morto il 39enne Youns El Bossettaoui, di nazionalità marocchina.
Il proiettile è partito dalla pistola calibro 22 dell’avvocato Massimo Adriatici, ex poliziotto figlio di un comandante della Stradale, assessore alla Sicurezza di Voghera: ed è proprio l’analisi della balistica che determinerà la tenuta o meno della versione del politico della Lega.
La versione dell’assessore Adriatici: «Colpo esploso per sbaglio»
Ai carabinieri del Nucleo investigativo di Pavia, Adriatici, assegnato ai domiciliari e non trasferito in carcere su ordine del pm, ha detto che, mentre era terra dopo la caduta, accidentalmente, e dunque contro le sue volontà, l’arma ha lanciato il proiettile che, a breve distanza com’era El Bossettaoui, l’ha centrato senza possibilità di scampo, anche perché il colpo si è conficcato nel petto sinistro.
Ma perché, sempre stando al suo racconto, l’assessore, che deteneva un regolare porto d’armi, era a terra? Perché, a suo dire, spinto dalla vittima dopo averla invitata a smettere con i suoi atteggiamenti fastidiosi.
Non era tarda notte, qualcuno in piazza c’era, soprattutto c’erano i titolari del bar «Ligure». Ma il proprietario ai carabinieri ha giurato di non aver visto niente, e cosi ripete per cinque volte al Corriere. Ci sono, questo sì, delle telecamere, comprese quelle del Comune volute proprio da Adriatici, ma resta da vedere il loro perfetto funzionamento, la posizione rispetto alla scena del crimine, e quanto abbia inciso il fatto che fosse buio.
Sono ancora poco chiare le dinamiche di come sia avvenuta la lite ma chi conosceva Adriatici – assessore alla sicurezza del Comune di Voghera (Pavia), sovrintendente di Polizia presso il commissariato vogherese fino al 2011 – ci parla dell’esponente leghista come di uno “sceriffo” già conosciuto in città per i suoi modi aggressivi.
(da agenzie)
Leave a Reply