BANCHE VENETE, DI MAIO E SALVINI A VICENZA CONTESTATI DAI RISPARMIATORI
FISCHI E URLA DEGLI EX SOCI DELLE BANCHE RIMBORSATI DEL 30% DELLE SOMME PERSE E CON LA SPADA DI DAMOCLE CHE LA PROCEDURA DI INFRAZIONE UE BLOCCHI I RIMBORSI
Non è stata certo una bella accoglienza quella che hanno trovato Matteo Salvini e Luigi Di Maio al loro arrivo al Centro Sport Palladio di Vicenza per l’assemblea nazionale dell’associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca”.
All’ingresso i due vicepremier hanno trovato decine di ex soci: fischi, urla e contestazioni hanno raggiunto soprattutto Luigi Di Maio, che è sfilato tra la folla senza fermarsi, scortato dalle forze dell’ordine.
Nel palazzetto dello sport oltre 1.200 persone. Imponente lo schieramento di agenti, in tenuta antisommossa, all’esterno: la circolazione di auto è stata interdetta in un raggio di 300 metri dal Centro Sport Palladio.
Diverso invece il clima all’interno, con la presidente dell’Associazione vittime salvabanche, Letizia Giorgianni, che ha riconosciuto al governo “una buona dose di coraggio politico” per aver impegnato risorse per i risparmiatori, ma la situazione con l’Ue, con il rischio che la legge incorra nelle procedure di infrazione, richiede “risposte credibili” dal governo.
Il problema è che l’associazione ha appreso “non dall’esecutivo ma dai giornali, che i tecnici del governo hanno scritto che la legge viola in almeno due punti la vigente legislazione europea”.
“’È come”, sottolinea Giorgianni, “andare in giudizio davanti ad un tribunale, col tuo avvocato che all’inizio del processo consegna un promemoria al giudice in cui si dichiara convinto della tua colpevolezza! Difficile poi vincere la causa…”.
“Dunque oggi”, sottolinea, “è il momento della chiarezza. Cosa intende davvero fare questo governo? Se legge venisse contestata, il governo, come dice il vicepremier Luigi Di Maio, erogherà comunque i rimborsi secondo le procedure previste dalla legge di bilancio? Oppure, come dice il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci, saremo costretti a tornare indietro?”.
(da agenzie)
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