BONDI SUPERA SE STESSO: “SE BERLUSCONI NON PUO’ ANDARE A BRUXELLES PERCHE’ SENZA PASSAPORTO, ALLORA NON VADA NEPPURE ALFANO”
L’INSIGNE POETA EX COMUNISTA NON HA IL SENSO DEL RIDICOLO: PERCHE’ MAI ALFANO NON DOVREBBE ANDARE? LUI NON E’ UN PREGIUDICATO
Impedimenti legali. Che però non mancano di scatenare, ancora una volta, la discussione.
A tuonare, sì, contro i giudici, ma poi anche contro il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano – quello nato dalla scissione interna al Pdl in rappresentanza dei cosiddetti ‘governativi’ – ci pensa Sandro Bondi, esponente di Forza Italia, partito che oggi si colloca all’opposizione.
Dinanzi al divieto imposto dai magistrati a Silvio Berlusconi di uscire dai confini dell’Italia per volare all’estero dopo la condanna in Cassazione per frode fiscale, Bondi prende carta e penna per dire che “se la magistratura dovesse impedire al presidente Berlusconi di recarsi al vertice” belga “del Ppe, senza che nessuna voce delle istituzioni avverta il dovere di segnalare una grave anomalia della nostra vita democratica, consiglierei ad Alfano di declinare l’invito per onorare una storia di cui ha fatto parte e per sollevare un problema che riguarda la nostra democrazia, che pure il suo partito solleva almeno nelle enunciazioni di principio”.
A parte che l’unica anomalia esistente nel nostro Paese è quella di un pregiudicato che pretende di dettare legge, il problema non riguarda la nostra democrazia, ma il semplice rispetto delle norme vigenti.
Berlusconi non può espatriare, se ne faccia una ragione il poeta ex comunista. E Alfano (che pregiudicato non è) può andare dove gli pare senza dover chiedere il permesso a Bondi.
La pretestuosa polemica è esplosa alla vigilia della riunione – fissata per domani nel castello di Meise, alle porte di Bruxelles – del Partito popolare europeo.
Quella famiglia politica, cioè, che raccoglie e rappresenta in seno all’Ue le forze moderate, democristiane e conservatrici.
Al summit (a cui parteciperanno il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso e la cancelliera Angela Merkel) era già stato annunciato da tempo l’invito spedito ad Angelino Alfano in qualità di vicepremier e a Ferdinando Casini come presidente dell’Internazionale cristiano-democratica.
In un primo momento, però, si era sparsa la voce che Berlusconi non rientrasse nella ‘rosa’.
Circostanza, questa, che secondo i bene informati aveva fatto arrabbiare, e non poco, lo stesso ex premier.
A ruota, tuttavia, è stato lo stesso portavoce del Ppe a precisare che alla riunione “sono stati invitati i leader dei tre partiti” che fanno parte del Ppe, ovvero Forza Italia, Nuovo CentroDestra e Udc, senza fare alcun accenno agli eventuali impedimenti legali per il Cavaliere.
Impedimenti che però sussistono visto che dopo la sentenza sul processo Mediaset l’ex senatore è stato privato del passaporto.
Se uno non avesse commesso reati, nulla gli avrebbe impedito di partecipare: tutto qua.
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