BORIS JOHNSON AVVISA: “LA VARIANTE INGLESE COVID E’ PIU’ MORTALE”
ALTRO PROBLEMA, ASTRAZENECA PREVEDE RITARDI: “MENO DOSI PER PRIME CONSEGNE IN EUROPA”
Preoccupa le autorità inglesi la nuova variante che, ha detto oggi Boris Johnson in conferenza stampa, è risultata più mortale.
Gli studi hanno già dimostrato che può diffondersi più facilmente rispetto ad altre versioni del virus e, rilevata per la prima volta nel Kent a settembre, è diventata la versione dominante del virus in Inghilterra e Irlanda del Nord.
Per quanto riguarda invece la Francia, l’Eliseo ha fatto sapere che introdurrà l’obbligo del tampone molecolare per i viaggiatori europei che entrano nel suo territorio a partire da domenica.
Sul fronte delle vaccinazioni, da registrare l’ammissione da parte di Astrazeneca: le consegne iniziali del vaccino all’Ue saranno inferiori agli obiettivi prestabiliti a causa di un problema tecnico della produzione.
Lo ha reso noto un portavoce dell’azienda farmaceutica in una nota, secondo quanto riporta il Guardian. “I volumi iniziali – ha detto il portavoce – saranno inferiori a quanto originariamente previsto a causa della riduzione dei rendimenti in un sito di produzione all’interno della nostra catena di fornitura europea. Distribuiremo decine di milioni di dosi a febbraio e marzo all’Unione europea, nel frattempo continueremo ad aumentare i volumi di produzione”.
Dopo i ritardi di Pfizer, l’annuncio è una nuova doccia fredda per l’Ue. Il vaccino, realizzato in collaborazione con l’Università di Oxford, è stato il primo preordinato dall’Unione e si attendono 400 milioni di dosi, di questo oltre 40 milioni per l’Italia. La decisione dell’Ema fissata per il 29 gennaio.
“Devo dirvi che oggi pomeriggio siamo stati informati che vi sono alcune evidenze sul fatto che la nuova variante, oltre a diffondersi più rapidamente, possa essere associata anche a un più alto grado di mortalità “, ha detto Johnson, ribadendo che questa variante ha già portato il numero dei ricoveri negli ospedali nel Regno Unito a 38.562, ossia il 72% in più rispetto al picco della prima ondata della pandemia ad aprile.
Il professor Patrick Vallance, consigliere scientifico capo del governo britannico, ha da parte sua precisato che le evidenze riferite da Johnson sono ancora “parziali” e “da confermare”. Ma ha rimarcato che alcuni dati sembrano indicare come, nelle fasce di età più colpite dal Covid, il rapporto fra morti e contagiati possa passare da una media di 10 contro 1000 “a 13-14 contro mille”.
In positivo Vallance ha invece citato dati aggiornati che sembrano confermare l’efficacia dei vaccini esistenti sulla ‘variante inglese’ del Covid, mentre ha mantenuto un’ombra d’incertezza – in attesa di elementi scientifici attendibili – sulla medesima efficacia nei confronti di altre mutazioni di coronavirus emerse di recente, ossia delle cosiddette “varianti brasiliana e sudafricana”.
Francia, obbligo di tampone molecolare
Il test molecolare che certifica la negatività al coronavirus, dovrà essere svolto nelle 72 ore che precedono la partenza per la Francia. Saranno esclusi dalla disposizione i viaggi “essenziali” e ne saranno esentati i lavoratori frontalieri e quelli dei trasporti via terra. Lo stesso obbligo era stato introdotto la settimana scorsa per i viaggiatori provenienti da Paesi extra-Ue. La Francia, che conta 72 mila morti per la pandemia di Covid-19, ha registrato ieri oltre 20 mila nuovi contagi e non esclude la possibilità di un terzo confinamento. Intanto il governo ha annunciato che le stazioni di sci resteranno chiuse anche dopo il primo febbraio e ristoranti e brasserie potrebbero riaprire solo da metà marzo in poi.
(da agenzie)
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