“BRUNO VESPA INFAME”: NELL’ASCENSORE DELLA SEDE RAI DI VIA TEULADA, A ROMA, È COMPARSA UNA SCRITTA NEI CONFRONTI DEL GIORNALISTA, SOVRANISTI STRILLANO NEANCHE GLI AVESSERO SPARATO
STASERA VESPA OSPITERÀ GIORGIA MELONI SIA A “CINQUE MINUTI” CHE A “PORTA A PORTA” – L’AD DELLA TELEVISIONE PUBBLICA, GIAMPAOLO ROSSI: “UN’INTIMIDAZIONE INACETTABILE”
Nella sede Rai di via Teulada a Roma è apparsa una scritta offensiva nei confronti del giornalista Bruno Vespa. La frase “Vespa infame” è stata incisa nell’ascensore della sede, scatenando immediate reazioni e l’avvio di indagini da parte delle forze dell’ordine per risalire ai responsabili.
L’insulto al giornalista giunge dopo un recente scontro di Vespa con il portavoce della Flotilla, Tony La Piccerella, accusato di non avere a cuore gli interessi dei palestinesi
Proprio stasera, nella giornata del 7 ottobre, Bruno Vespa
ospiterà il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sia a “Cinque Minuti” che a “Porta a Porta”.
La Rai ha espresso una ferma condanna per l’accaduto. L’Amministratore Delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha dichiarato: “La Rai esprime ferma condanna per la scritta offensiva e infame comparsa in un ascensore della sede di Via Teulada, a Roma, e rivolta al giornalista Bruno Vespa, storico volto del servizio pubblico. Si tratta di un episodio grave che rappresenta una forma di intimidazione e di intolleranza inaccettabile”.
L’AD ha inoltre ribadito l’impegno della Rai “a difesa del pluralismo, del confronto civile tra opinioni diverse e della libertà di espressione, principi fondanti della sua missione. Ogni forma di linguaggio d’odio o minaccia personale è incompatibile con questi valori’‘.
Anche il sindacato Unirai ha manifestato la propria indignazione, esprimendo “ferma condanna per l’episodio avvenuto nella sede Rai di via Teulada”. In una nota, il sindacato ha definito il gesto “intollerabile e vile, che nulla ha a che fare con il confronto di idee e con il rispetto che deve sempre contraddistinguere un ambiente di lavoro e una comunità professionale come quella Rai”.
(da agenzie)
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