CACCIA AI PEONES: LA POLVERINI FA SCOUTING PER SILVIO
E’ LA LARA CROFT DI BERLUSCONI, COSI’ LA CHIAMANO IN TRANSATLANTICO… ASSOLDATA DAL CAVALERE PER CERCARE I VOTI CHE MANCANO
È la Lara Croft di Silvio Berlusconi. Così la chiamano in Transatlantico. Il leader di Forza Italia, per tentare la scalata al Colle, l’ha assoldata per cercare i 50 voti che gli mancano per arrivare alla soglia di 505. E lei, che un anno fa uscì dal partito per fare la “responsabile” di Conte, oggi va all’avventura e parla con tutti. Soprattutto con i colleghi del M5S e gli ex grillini nel Misto. “Con i 5S governiamo – dice Polverini – eleggendo insieme Berlusconi possiamo pacificare il Paese”.
Onorevole Polverini, B. ce la può fare?
Qualche mese fa sembrava una boutade: oggi la sua candidatura è lì. Ed è il candidato più autorevole del centrodestra: lui lo ha fondato e ha portato al governo forze, come An e Lega, che senza di lui non ci sarebbero arrivate.
E i voti? Gliene mancano almeno 50.
È un’impresa difficile ma non impossibile. Ma lui ci crede ed è carico. E tra i parlamentari c’è una reazione molto positiva sulla sua candidatura.
Tipo?
Penso soprattutto al M5S o agli ex M5S. Il M5S è arrivato in Parlamento sulla scia dell’antiberlusconismo e aveva tribuni come Di Maio e Di Battista che ci attaccavano tutti i giorni. E noi rispondevamo attaccandoli a nostra volta, spesso – e questo è stato un errore – andando troppo oltre. Oggi è tutto un altro mondo.
Si spieghi.
Oggi il M5S è cambiato: basti pensare che un Movimento che non voleva allearsi con nessuno oggi governa con noi, proprio con Berlusconi. Oggi ci conosciamo e ci parliamo.
Conte dice “no” e restano differenze grosse tra di voi.
Io sono stata la prima in FI a non andare contro il Reddito di cittadinanza: è una misura che aiuta i più deboli. Anche i leader 5S oggi sono diversi…
A chi si riferisce?
Chi può permettersi di attaccare Di Maio? Mentre tanti colleghi stavano lì a disprezzare il modo con cui è stato eletto, è un ragazzo che ha portato il M5S al 33%, ha fatto il ministro del Lavoro e degli Esteri. È stato il più bravo di tutti. Conte invece è stato un buon premier, ma adesso fa fatica da leader.
È vero che lei in Parlamento cerca voti per B. tra gli ex 5S?
Ho una storia personale che mi ha portato a contatto con mondi diversi. Questo mi consente di avere rapporti trasversali. Non sto convincendo nessuno, ma parlo con tanti colleghi soprattutto nel Gruppo misto. E sono in tanti.
Cosa dice loro?
Che l’elezione di Berlusconi potrebbe rappresentare la pacificazione nazionale. Negli ultimi 25 anni l’Italia si è divisa su di lui. Se venisse eletto, il Paese si rimetterebbe in pace con se stesso. Si ricomincerebbe da capo. Siamo in un nuovo 1994.
E loro cosa rispondono?
Dicono: ‘Tutto sommato… vediamo se si candida e poi ne parliamo’. Nessuno dice di no, anzi.
Chi ha convinto?
Questo non posso dirlo.
Ma come fa a pacificare il Paese un condannato per frode fiscale?
Io non entro nel merito delle vicende giudiziarie. Ma la storia di Berlusconi parla per lui: ha governato il Paese con grandi risultati. Il Pd non può porre veti: Prodi non era divisivo?
Si fida dei suoi alleati?
Sì, anche perché se tradissero Berlusconi verrebbe meno la coalizione.
B. però ha un grosso ostacolo che si chiama Draghi: se viene eletto fate cadere il governo?
Sarebbe difficile sostenere un nuovo esecutivo. Poi non è che a Draghi si possa consentire tutto: l’elezione di un premier al Quirinale sarebbe una forzatura della Costituzione. Cosa fa: si dimette prima, ammesso che poi trovi i voti? E poi, in caso di sua elezione, la politica sarebbe commissariata per sette anni.
(da il Fatto Quotidiano)
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