CHI SALE AL COLLE?
LE QUOTE DEI BOOKMAKER PER IL TOTO QUIRINALE: DRAGHI FAVORITO, POI CARTABIA E CASINI… DIETRO GENTILONI E CASELLATI… BERLUSCONI SOLO SESTO
La partita per il Quirinale entra nel vivo con la comunicazione ufficiale inviata da Fico a tutti i grandi elettori che il prossimo 24 gennaio si riuniranno in seduta comune per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica. E come ogni “partita” che si rispetti, non mancano pronostici e quote.
Secondo Oddsdealer.net, fornitore di quote per i bookmakers internazionali riportato dall’Ansa, il favorito per diventare nuovo Capo dello Stato è l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi, pagato 1,90 volte la posta.
Una eventualità non scartata dal premier, che anzi nella conferenza stampa di fine anno da Palazzo Chigi aveva lanciato un messaggio dicendo di sentirsi “un nonno al servizio delle istituzioni”: nella storia repubblicana non è mai successo che il presidente del Consiglio venisse eletto Presidente della Repubblica, situazione che creerebbe alcune dinamiche burocratiche particolari da risolvere con il consulto dei costituzionalisti.
Subito dietro Draghi c’è la ministra della Giustizia Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale: sarebbe la famosa “prima donna al Quirinale” di cui tanto si chiacchiera ma che nessuno ha ancora proposto con decisione. Pagherebbe due volte e mezzo la posta.
A chiudere il podio, l’inossidabile Pier Ferdinando Casini, centrista, politico di lungo corso, già presidente della Camera: per lui la quota è fissata a 5 volte la posta
Soltanto al sesto posto Silvio Berlusconi, l’unico formalmente in campo per il Quirinale: il bookmaker è disposto a pagare 15 volte la posta su chi scommette sull’ex cav come nuovo Capo dello Stato.
Restano indietro le altre donne i cui nomi erano stati fatti nel discorso “quote rosa” per il Colle, come l’ex ministra per le Pari opportunità del governo Prodi Anna Finocchiaro (quota 27), l’ex ministra della Giustizia e rettrice dell’università Luiss Paola Severino (32), e in coda Letizia Moratti, Rosi Bindi ed Emma Bonino, tutte “quotate” 40 volte la posta.
Poche opportunità anche per la scelta di comodo, sbandierata più volte quando le forze politiche non riescono a convergere su nessuno, la famosa “ipotesi Amato”: l’eventualità che il vicepresidente della Corte costituzionale salga al Quirinale paga 30 volte la posta.
(da agenzie)
Leave a Reply