COME ABBIAMO CRITICATO IL TITOLO SUL REGGISENO DI CAROLA, CRITICHIAMO QUELLO SU IVANKA TRUMP
SE QUALCHE GUARDONE MORALISTA HA DEI PROBLEMI SI CURI, ESISTONO OTTIMI PSICHIATRI IN GIRO… OGNI DONNA HA DIRITTO A VESTIRSI COME LE PARE
Il titolo di Libero sul reggiseno di Carola Rackete era stato universalmente considerato come sessista e inappropriato.
Lo stesso deve assolutamente essere valutato anche per il lancio di agenzia di Adnkronos che, sui suoi canali social, ha parlato dell’intimo di Ivanka Trump all’Onu.
«Fa discutere l’outfit scelto da Ivanka Trump» e «Scelta che, trattandosi di una camicetta molto aderente e sottile, ha messo in evidenza le forme» sono due frasi che si ritrovano all’interno dell’articolo.
Non vale la pena sottolineare quanto queste due affermazioni possano essere inopportune per un articolo di giornale e per una corretta informazione che non miri soltanto al click facile.
Un errore che vale doppio, perchè il precedente di Libero e tutto ciò che ne è seguito — con una giornata di protesta, il #freenipplesday, indetta da alcune donne che si sono sentite offese da quanto scritto dalla testata diretta da Pietro Senaldi — dovevano fungere da monito per evitare di cadere nello stesso errore. Invece, la scelta dell’Adkronos è stata quella di dare spazio alla notizia.
Non solo: la pubblicazione sui social network ha dato modo di raccogliere un vasto campionario di banalità .
Le frasi di alcuni utenti, ovviamente, sono molto offensive: si è trattata dell’ennesima occasione per fare del body shaming. Un’occasione di cui, onestamente, non avevamo bisogno visto quanto accade quotidianamente sulle piattaforme dei social network.
(da agenzie)
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