CONFLITTO D’INTERENZI: MATTEO RENZI OGGI E’ UN LEADER POLITICO O UN UOMO D’AFFARI?
PERCHE’ NON DICE CHI RAPPRESENTA? VUOLE FORSE UN GOVERNO TECNICO VICINO A CONFINDUSTRIA CHE GESTISCA I MILIARDI DEL RECOVERY E SI VERGOGNA A DIRLO?
È opportuno che un senatore della Repubblica Italiana nel pieno delle sue funzioni viaggi su un jet privato, su invito di un principe saudita, a spese del fondo sovrano di un altro paese per offrire consulenze retribuite quando siamo nel mezzo di una pandemia globale e dopo aver fatto piombare il Governo, di cui lui stesso faceva volontariamente parte, in una crisi che la gran parte dei cittadini comuni ritiene assolutamente ingiustificata oltre che irresponsabile?
Con quale credibilità quel senatore (incidentalmente un ex presidente del Consiglio) percepisce denaro sotto forma di regolare compenso come membro del comitato dei garanti di una piattaforma di eventi che si propone di promuovere gli interessi di uno Stato che calpesta i più basilari diritti umani e al contempo dà lezione di morale a noi comuni mortali
E’ lecito credere a un uomo come Renzi che fa e disfa ciò che vuole a suo piacimento, quando meglio crede e unicamente nel nome dei suoi stessi interessi (guarda caso questa crisi arriva solo oggi)?
Lo stesso che poi parte per l’Arabia e incassa una regolare parcella per una serie di conferenze annuali che hanno come fine quello di promuovere gli interessi di quella nazione? È credibile che quest’uomo abbia davvero a cuore l’interesse degli italiani, “dei nostri figli”, così come dice?
Chi è Matteo Renzi oggi? Il leader di un importante partito italiano che tiene in bilico la politica italiana e riempie le prime pagine dei giornali (così come legittimo che sia per un politico di razza) oppure un uomo d’affari che mina la credibilità e l’autorità di un esecutivo per poi volare, in quelle stesse ore, nel pieno di una crisi, in un altro paese a spese di un principe saudita per dire la sua sul mondo?
La contemporaneità e il parallelismo in cui avvengono le due cose indica un clamoroso conflitto d’interessi che dovrebbe preoccupare tutti.
Come possiamo essere certi che Renzi agisca in piena autonomia quando verrà chiamato a occuparsi dei rapporti fra l’Italia e l’Arabia Saudita?
E questo senza voler fare cattivi pensieri, come ad esempio chi oggi — alla luce di quanto emerso — sospetti che ci fosse qualcosa dietro quella sua crociata per il controllo sui servizi.
Il bello è che nella narrativa dei media tradizionali tutto questo teatrino è accettato e passa per un colpo da genio politico. Viene così dipinto anche nel giorno in cui Renzi vola e torna dall’Arabia Saudita pur violando le regole che qualsiasi essere umano è oggi chiamato a rispettare, e per di più si presenta 48 ore dopo niente di meno che dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, senza isolarsi in quarantena, col rischio che generi un focolaio.
Dunque cosa vuole esattamente Renzi, e cos’ha in testa, appurato che le critiche al Recovery sono poca cosa? Un Governo tecnico vicino a Confindustria che gestisca i fondi del Recovery, (mediati e ottenuti dal Governo Conte)?
È questo l’interesse di un leader politico o di un uomo d’affari che ha entrature e riceve denaro da paesi esteri che non perseguono certo l’interesse degli italiani?
(da TPI)
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