DAL PAKISTAN A MILANO A PIEDI, 25ENNE IN VIAGGIO SULLA ROTTA BALCANICA: “STO CAMMINANDO DA TRE ANNI”
SI E’ PRESENTATO A UN AMBULATORIO DI MILANO CON I PIEDI DOLORANTI
Dal Pakistan a Milano a piedi in un viaggio durato tre anni.
È questa la storia che un migrante di circa 25 anni ha raccontato ai volontari dell’associazione Naga di Milano, l’organizzazione fondata a Milano nel 1987 in prima linea per l’assistenza al migrante, lo scorso 24 marzo. Il ragazzo, originario del Pakistan, ha chiesto aiuto sulla porta dell’ambulatoria della Onlus verso le 9: è arrivato facendo fatica a camminare fino a quando non si è tolto le scarpe e si è seduto.
Questo il dialogo tra il migrante e i volontari, raccontato dall’associazione Naga sulla sua pagina Facebook: “Come possiamo aiutarti?”. “Ho bisogno di un medico. Ho male ai piedi. Non riesco a camminare”. “Cosa è successo?”. “Sono arrivato praticamente a piedi dal Pakistan. Ci ho messo tre anni, le scarpe me le ha date una signora a Trieste”
A raccontare questa storia a Fanpage.it è Simonetta Kucker, il medico che ieri mattina ha visitato il ragazzo negli ambulatori del Naga: “Lo abbiamo visto arrivare a piedi sulla porta degli ambulatori poi si è tolto le scarpe, degli scarponcini che gli avevano regalato a Trieste, ed è entrato sofferente a piedi nudi”.
Una scena che Simonetta, da quattro anni medico del Naga, in realtà vede spesso: “In tanti arrivano con piedi distrutti dalla lunga camminata che hanno fatto per raggiungere l’Italia. Il ragazzo mi ha raccontato che è partito dal Pakistan, dove sta ancora la famiglia, è arrivato in Turchia, poi in Grecia e poi ha raggiunto la Slovenia e quindi il confine con l’Italia. Non so se resterà a Milano o proseguirà il suo viaggio verso altro Paesi. Intanto gli ho detto di tornare lunedì per la seconda medicazione”.
Una storia di migrazione che ha detto straordinario ma che allo stesso tempo racchiude la vita di molti, di chi si mette in cammino sulla rotta balcanica per raggiungere l’Italia. “Molti migranti durante il primo periodo di lockdown sono rimasti bloccati in Italia. Noi del Naga li assistiamo in stazione Centrale o tramite il nostro ambulatorio mobile”. Per alcuni Milano è una tappa, per altri invece la meta di un lungo viaggio: in tanti si incamminano a piedi, riescono a salire su qualche mezzo fortuito di tanto in tanto per risalire la rotta balcanica ed entrare in Italia, chi dalla Slovenia chi dall’Austria. “Durante il viaggio capita che vengano aggrediti picchiati dalle diverse autorità , come nel caso del ragazzo di ieri che mi ha raccontato, nonostante parlasse poco l’inglese, di essere stato picchiato in Croazia. Ora in Italia vive grazie anche ai soldi che gli manda la famiglia tramite alcuni portali e società di trasferimento denaro. Ma non so quale siano i suoi piani. Intanto spero di rivederlo lunedì per le altre cure”, conclude Simonetta.
(da Fanpage)
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