DECRETO SICUREZZA BIS AL SENATO, CI SARA’ L’AIUTO DEI TRADITORI DELLA DESTRA DI FDI E FORZA ITALIA
I POTENZIALI FRANCHI TIRATORI DEL M5S SARANNO COMPENSANTI DAGLI INFAMI TRADITORI DELLA DESTRA CIVILE ED EUROPEA
La settimana riparte con il provvedimento bandiera di Salvini al voto dell’assemblea di Palazzo Madama. In un gioco di astensioni, uscite dall’aula, divisioni interne
In molti scommettono che il governo si salverà in un gioco di “aiutini” da parte di destra e centrodestra.
Ma la giornata dei gialloverdi in Senato sul decreto sicurezza bis si preannuncia comunque ad alta tensione. La fiducia sul provvedimento non è stata ancora formalizzata ma tutti la danno per scontata, perchè Salvini la pretende sul suo provvedimento bandiera che prevede tra l’altro un ulteriore inasprimento sulle norme in materia di immigrazione.
La maggioranza assoluta è a quota 161 rispetto al totale di 321 senatori (quelli a vita sono 6). In teoria Lega e Cinquestelle arrivano a 167 voti, contando anche i due del Maie che hanno praticamente votato sempre con la maggioranza. Però la pattuglia 5Stelle è in preda a molti turbamenti: di sicuro – sui 107 senatori pentastellati – mancherà il voto di Elena Fattori ma i parlamentari in dubbio sono diversi: Mattia Mantero, Virginia La Mura, Alberto Airola, Lello Ciampolillo (ma i dissidenti potrebbero anche arrivare a dieci). La Lega ha invece 58 senatori che però potrebbero scendere a 57 perchè Umberto Bossi, per motivi di salute, dovrebbe rimanere lontano da Roma.
Poi ci sono quei partiti che voterebbero il decreto sicurezza – come Fratelli d’Italia e Forza Italia (che però critica le scarse risorse alle forze di polizia) – ma non potranno farlo per via della fiducia. Quindi si asterranno o usciranno dall’aula per abbassare il quorum e salvare il provvedimento caro a Salvini. Anche se ufficialmente tutti dichiarano di non voler fare da stampella al governo. E comunque esistono altri possibili “soccorritori” dell’esecutivo: come i tre senatori della Sudtiroler Volkspartei, che in Alto Adige governa con i leghisti, l’ex M5S Bucarella, un senatore dell’Union Valdotaine.
Sul fronte opposto – schierati per il no – ci sono i 51 senatori del Pd, i 4 di Leu nel Misto, gli ex M5S Nugnes, De Falco e De Bonis, Emma Bonino di +Europa e Riccardo Nencini del Psi. Insomma solo 62. “ll Senato vota il ‘decreto insicurezza’ di Salvini. Con la sicurezza non c’entra nulla perchè Salvini con le paure ci campa”, attacca il segretario Pd, Nicola Zingaretti.
Quello che conta è però soprattutto il segnale politico interno alla maggioranza. Alla Camera sono stati 17 i deputati pentastellati che non hanno votato il decreto sicurezza. Un nuovo strappo significativo potrebbe avere un peso nei rapporti tra gialloverdi.
(da agenzie)
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