DER SPIEGEL: “VIVIAMO IN UN PAESE ROTTO”
IL GIORNALE SFATA UN MITO E DENUNCIA “L’INCOMPETENZA TEDESCA”
“Viviamo in un paese rotto”. Lo scrive Der Spiegel, tracciando un quadro sconsolante della situazione in Germania. Il giornale tedesco traccia un bilancio della situazione nel paese a un anno dall’inizio della pandemia, tra caos e difficoltà gestionale, che hanno portato la Merkel ad annunciare un possibile prolungamento del lockdown anche in aprile.
“Nel sedicesimo anno di governo della cancelliera Merkel, si ha a volte la nauseante sensazione di vivere in un Paese rotto. Il maestro di scuola tedesco di una volta, che in tutti i suoi quaderni faceva stampare il marchio di qualità Made in Germany, è diventato nei confronti internazionali un pigro ritardatario che insegue”.
La cover story ha un titolo eloquente: “La nuova incompetenza tedesca”. “Perchè non riusciamo a tenere sotto controllo il caos del coronavirus?” si chiede il quotidiano. “Non parliamo di scandali e disavventure: la repubblica rivela una debolezza sistemica, la pazienza dei cittadini è al limite”.
Scrive Paolo Valentino per il Corriere della sera, citando il pezzo:
La lista delle recriminazioni è lunga. Non c’è stata alcuna prevenzione, la deregulation della sanità ha deresponsabilizzato la mano pubblica, che non ha mai pensato a creare scorte di materiali necessari in casi di emergenze sanitarie. Giudicate inutili all’inizio, non c’erano riserve di mascherine quando si è scoperto che erano indispensabili. Per avarizia e grettezza di vedute, Berlino non ha spinto in modo energico a livello europeo perchè fossero prenotati più vaccini, tanto più che il primo di questi era stato sviluppato in Germania. Con grande ritardo il governo federale ha preso in considerazione i test rapidi, che già nella primavera del 2020 erano stati indicati dagli esperti come un mezzo efficace per facilitare le riaperture.
(da agenzie)
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