E’ FINITO IL PRESIDIO FISSO DI OTTO UOMINI AL BIDONE DI BENZINA DI CALDEROLI
IN DUE ANNI DI SERVIZIO DAVANTI ALL’ABITAZIONE DEL LEGHISTA LO STATO HA SPESO 900.000 EURO… MANTENUTA LA SCORTA DI 4 AGENTI A ROMA E 4 A BERGAMO
Da lunedì scorso è stato tolto il presidio fisso di otto uomini delle forze dell’ordine dalla villa di Roberto Calderoli, sui colli di Mozzo, in provincia di Bergamo.
Il servizio per Calderoli vedeva impegnati ogni giorno otto uomini tra carabinieri, poliziotti e finanzieri, che dovevano restare di guardia davanti alla villa anche quando l’ex ministro non c’era.
Il presidio fisso era stato disposto dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Bergamo, essendo Calderoli in teoria nel mirino degli estremisti islamici fin dal 2006, a seguito della querelle scatenata dalla sua maglietta con la caricatura di Maometto.
Oltre agli otto uomini del presidio fisso, Calderoli dispone anche di una scorta personale, che è stata mantenuta, formata da altri otto agenti, quattro a Roma e quattro a Bergamo.
Un servizio che aveva scatenato le proteste dei sindacati di polizia Ugl e Siulp, visto che negli ultimi due anni era costato 900 mila euro.
Anche considerando che la presunta minaccia risalirebbe a ben sei anni fa, se ha senso una scorta personale pare invece discutiibile aver speso quasi un milione di euro per piantonare un bidone di benzina come la casa di Calderoli.
Un servizio di vigilanza alla villa che avrebbe potuto essere affidato dal politico leghista a un istituto privato, qualora lo avesse ritenuto necessario.
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