EFFETTO LAVORO “NERO”, AL NORD DUE MESI DI GIORNATE RETRIBUITE IN PIU’ CHE AL SUD
LA CLASSIFICA DELLE CITTA’… UN DIRIGENTE GUADAGNA 577 VOLTE PIU’ DI UN OPERAIO
I lavoratori dipendenti del settore privato del Nord lavorano quasi due mesi in più all’anno dei colleghi del Sud. Siamo un Paese diviso tra stacanovisti e scansafatiche? Assolutamente no. L’analisi della Cgia di Mestre tiene conto delle ore lavorate “in nero”, che non possono essere incluse nelle statistiche. «È la diffusione del sommerso a rendere l’occupazione del Mezzogiorno fragile e povera – scrive l’Ufficio studi -. Se non cominciamo a contrastare efficacemente il lavoro irregolare, il divario Nord-Sud è destinato ad aumentare, danneggiando tutto il Paese».
Secondo l’elaborazione degli artigiani mestrini su dati Inps, nel 2021 il numero medio delle giornate retribuite al Nord è stato pari a 247, al Sud, invece, a 211. E la retribuzione media giornaliera lorda? Al Nord si è attestata attorno ai 100 euro, al Sud sui 75.Il 34 per cento in più. Ma perché al Sud “si lavora meno”? Oltre a un’economia sommersa più diffusa che nel resto del Paese che, statisticamente, non consente di conteggiare le ore lavorate irregolarmente, c’è poca industria, soprattutto hig-tech, e una limitata concentrazione di attività bancarie, finanziarie ed assicurative.
Il mercato del lavoro è caratterizzato da tanti precari, molti lavoratori intermittenti, soprattutto nei servizi, e tantissimi stagionali legati al turismo. Si fa meno ricerca, meno innovazione e il numero dei laureati che lavorano nel Sud è basso.
Nel 2021 la retribuzione media giornaliera più elevata d’Italia è stata erogata ai lavoratori dipendenti del settore privato occupati nella provincia di Milano (124 euro). Seguono Bolzano (104,8 euro), Parma (103,8 euro), Bologna (103,4 euro), Modena (102 euro), Roma (101,3 euro), Reggio Emilia (100,6 euro), Genova (99,8 euro), Trieste (99,4 euro) e Torino (98,5 euro).
Gli stipendi giornalieri più bassi, invece, sono stati pagati a Trapani (67,1 euro), Cosenza (66,8 euro), Vibo Valentia (66,7 euro) e, infine, a Ragusa (66,5 euro).
Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate
Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2021 sono stati quelli occupati a Lecco (259,5 giorni). Seguono i dipendenti privati di Vicenza (258,2), Treviso (256,9), Lodi (256,7), Pordenone (256 giorni), Bergamo (255,6 giorni), Padova (255,4), Cremona (254,8 giorni), Reggio Emilia (254,1 giorni) e Modena (252,2 giorni).
Le province, infine, dove i lavoratori sono stati “meno” in ufficio o in fabbrica durante l’anno preso in esame sono state quelle di Crotone (200,7 giorni), Lecce (200 giorni), Rimini (199,5 giorni), Agrigento (199,3 giorni) Salerno (198,7 giorni), Foggia (198,4 giorni), Cosenza (196,8 giorni), Trapani (195,6 giorni), Nuoro (193,7 giorni), Messina (193,4 giorni) e Vibo Valentia (177,2 giorni).
I dirigenti guadagnano il 577 in più degli operai
Sempre dal confronto della retribuzione media giornaliera relativa al 2021, i dirigenti italiani ricevano un emolumento del 577 per cento superiore a quello conferito agli operai. Se ai primi viene erogato una paga lorda di 500 euro a fronte di 291 giorni di lavoro all’anno, per i secondi la stessa sfiora i 74 euro per un totale di giorni lavorati pari a 219. La paga degli impiegati, invece, è di 97,5 euro, mentre i quadri percepiscono 219 euro al giorno.
E i settori dove le retribuzioni giornaliere nel 2021 sono state più elevate?
C’è il settore creditizio-finanziario-assicurativo (170 euro lordi), dell’estrattivo (163,5 euro), del comparto energia elettrica-gas, etc. (161,3 euro), dell’informazione-comunicazione (126,4 euro) e nel manifatturiero (107,2 euro). I lavoratori meno pagati, invece, sono alle dipendenze degli imprenditori del settore noleggio-agenzie di viaggio e servizi alle imprese (68,2 euro) e, infine, gli addetti al settore ricettivo e alla ristorazione (56 euro).
(da agenzie)
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