“ELICOTTERI PER MIGRANTI”: DOPO I SOLDI A SERRAJ, BUSSA ALLA PORTA ANCHE HAFTAR, EVVAI MINNITI CHE FARAI RICCA LA LIBIA COI NOSTRI SOLDI
DA 50 ANNI PAGHIAMO TUTTI I CRIMINALI LIBICI CHE SI SUCCEDONO AL GOVERNO… PER AFFOGARE I PROFUGHI CI SERVIAMO DI MANOVALANZA TERZA, COSI’ LA DOMENICA POSSIAMO ANDARE A MESSA CON LA SACRA FAMIGLIA
“Finalmente abbiamo avuto un colloquio chiarificatore in questa vostra magnifica capitale. Era necessario ed è stato utilissimo per appianare le tante incomprensioni reciproche. Più che prendere decisioni, ci siamo spiegati a vicenda. Ci saranno altri incontri per approfondire la nostra collaborazione. Anche se è ovvio che restiamo noi a decidere, e soltanto noi, se e in quali circostanze dobbiamo ricorrere alla forza per combattere il terrorismo e difendere i libici in casa loro”.
Lo dice il generale Khalifa Haftar in un’intervista al Corriere della Sera nella quale esprime “profonda soddisfazione” per il suo primo viaggio ufficiale in Italia. Qual è il significato centrale della sua visita?
“Un successo. Personalmente sono molto contento di aver parlato a lungo con il ministro della Difesa Pinotti, quello dell’Interno Minniti, il capo di Stato maggiore Graziano e il capo dei vostri servizi segreti, che conosco da tempo ormai. L’importante è che ci siamo parlati con attenzione e ci siamo capiti. Ne avevamo davvero bisogno, da tempo. Abbiamo parlato dell’impegno comune nella lotta contro il terrorismo e della necessità di fermare l’immigrazione illegale. In proposito ho presentato un piano elaborato, ben consapevole che la Libia non è il punto di arrivo, ma solo un corridoio per i migranti che vengono in Europa”.
“Quanto al controllo delle frontiere Sud – sottolinea Haftar – le mie forze possono fornire manodopera, ma voi europei dovete inviare aiuti: droni, elicotteri, visori notturni, veicoli…”.
Però l’Italia rispetta l’embargo Onu contro l’invio di materiale bellico in Libia.
“Da tempo dico che tale embargo va cancellato nei riguardi del nostro esercito nazionale. Tutti i Paesi europei interessati a fermare i migranti dovrebbero revocarlo. Il ministro Pinotti comunque ha già accettato un programma di addestramento dei nostri soldati in Italia”.
Quanto alla questione del ricorso alla forza, precisa:
“Non abbiamo bisogno di consigli. Ovvio che preferiremmo le vie della politica, ma quando queste non funzionano occorrono altre soluzioni. Stiamo sconfiggendo il terrorismo in Libia, non per via diplomatica, bensì con le armi. Sta a noi decidere come difendere il nostro Paese e i suoi abitanti. Sino ad ora non abbiamo ancora fatto uso della forza per risolvere la crisi politica interna”.
Per l’uomo forte di Tobruk, il recente accordo tra l’Italia, il governo Sarraj e alcune milizie nell’ovest libico, specie a Sabratha, per bloccare il traffico di migranti è “un grande errore: il governo italiano non dovrebbe lasciarsi illudere dalle milizie – risponde Haftar – Pagarle significa cadere in un circolo vizioso: domani faranno la lotta fra loro per spartirsi il bottino e chiederanno più soldi, sarà un ricatto infinito. L’unica forza sovrana è il nostro esercito, che oltretutto non chiede neppure un soldo. Dove noi siamo presenti finiscono il traffico dei migranti e anche il contrabbando di petrolio o di armi. I flussi dei migranti sono diminuiti non grazie alle milizie, ma al nostro esercito che sta estendendo il dominio sul territorio”.
(da “Huffingtonpost”)
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