FINI: “LA DESTRA EVITI DIVISIONI SUL 25 APRILE, FDI DICA CHE SI RICONOSCE NELL’ANTIFASCISMO”
“NON CAPISCO LA RITROSIA SU QUESTA PAROLA”
A due giorni dal 25 aprile, la prima festa della Liberazione con Giorgia Meloni premier e Fratelli d’Italia primo partito della maggioranza, parla Gianfranco Fini. “Ancora una volta un 25 aprile di divisione, delle polemiche e in alcuni casi delle risse. Io credo che tutti si debbano chiedere perché e deve farlo soprattutto la destra, perché governa in prima persona. Spero che Giorgia Meloni voglia cogliere questa occasione per dire senza ambiguità, lei non è una donna ambigua, e reticenze che la destra italiana i conti con il fascismo li ha fatti fino in fondo quando è nata Alleanza nazionale. An condannò il fascismo. Giorgia Meloni ha questa sensibilità”, dice l’ex presidente della Camera ed ex leader di An, intervenendo a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre.
“Non capisco la ritrosia sulla parola antifascismo”, dice prendendo chiaramente posizione e lanciando un messaggio a Palazzo Chigi e alla destra al governo. “La destra i conti li ha fatti, Giorgia Meloni dica, perché so che ne è convinta, che libertà, uguaglianza sono valori democratici, sono della Costituzione, sono valori antifascisti: non capisco la ritrosia a pronunciare questo aggettivo. La capisco ma non la giustifico”.
Ultimo segretario Msi e primo leader di An, Fini invita allora, a partire dalle polemiche di questi giorni, a considerare che “l’antifascismo non si confonde con la parodia degli anni piombo” e si chiede a Meloni di dire che “si riconosce in antifascismo come An, e sono certo – annota – che la pensa così”.
“Pacifificazione non vuol dire parificazione. Pacificare vuol dire avere una memoria condivisa di quello che abbiamo vissuto. Occorre essere intellettualmente onesti. Ricordo Vittorio Foa, antifascista poi senatore del Pci che in una circostanza disse a un senatore del Msi, Pisanò che i morti vanno onorati tutti ma i vivi erano diversi. Tutti i caduti per i loro valori vanno onorati ma si deve saper distinguere anche quale era la parte giusta e quella sbagliata”.
Due mesi, l’altra ospitata di Fini da Lucia Annunziata. In quel caso commento il caso Donzelli-Delmastro, una stoccata a FdI: “Non si confonde l’Aula del Parlamento con la piazza del comizio. Non si lanciano accuse, in questo caso infondate”, aveva detto il fondatore di Alleanza nazionale. Che però, sui toni eccessivi, aveva bacchettato anche l’opposizione e in particolare il Pd.
(da agenzie)
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