FINI, SEQUESTRATI BENI PER UN MILIONE DI EURO: “DECISE LUI L’ACQUISTO DELLA CASA DI MONTECARLO”
FINI E’ INDAGATO PER RICICLAGGIO NELL’INCHIESTA CORALLO: “ERA PIENAMENTE CONSAPEVOLE DELLE CONDIZIONI”
Fu Gianfranco Fini a decidere l’acquisto della casa di Montecarlo. Lo scrivono gli uomini della Guardia di Finanza, che questa mattina hanno sequestrato all’ex presidente della Camera due polizze vita per un valore totale di un milione di euro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma.
L’indagine, condotta dal Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico), aveva condotto nel dicembre scorso, all’arresto del ‘re delle slot’ Francesco Corallo, e altre quattro persone, tra le quali l’ex parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta, ritenute parte di un’associazione dedita ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Il profitto illecito del gruppo, una volta ‘depurato’, secondo gli inquirenti sarebbe stato impiegato da Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari, e destinato anche ai membri della famiglia di Elisabetta Tulliani, moglie di Fini, suo fratello Giancarlo Tulliani, e il padre Sergio.
Tra gli immobili acquistati figura, secondo la Guardia di Finanza, anche l’appartamento ceduto da Alleanza Nazionale alle società offshore Printemps e Timara, riconducibili a Giancarlo e Elisabetta Tulliani”.
Questo “negozio giuridico, realizzato alle condizioni concordate con Francesco Corallo ed i Tulliani, è stato deciso da Gianfranco Fini nella piena consapevolezza di tali condizioni”.
Secondo quanto ricostruiscono i finanzieri, inoltre, è emerso come “i membri della famiglia Tulliani dal 2008 abbiano ricevuto, per il tramite di società offshore riconducibili a Corallo, oltre sette milioni di euro, trasferiti su conti personali e su conti di società a loro direttamente o indirettamente riconducibili”.
Già a febbraio il gip aveva emesso un “decreto di sequestro per equivalente relativo a beni immobili, mobili e conti correnti, della famiglia Tulliani”.
Da ulteriori indagini, si legge ancora, è emerso come “Fini sia stato artefice dei rapporti che si sono instaurati tra Francesco Corallo e i membri della famiglia Tulliani, rapporti in forza dei quali costoro hanno ricevuto dal primo le cospicue somme di denaro menzionate, in assenza di qualsiasi causale logica, ovvero in presenza di causali non collegabili a reali prestazioni effettuate”.
Proprio sulla base di queste nuove indagini, è stato emesso il decreto di sequestro preventivo eseguito nei suoi confronti: due polizze dal valore di riscatto di 495 mila euro l’una.
Il 10 aprile Fini è stato sentito dalla procura di Roma e si è detto estraneo ai fatti. Il fascicolo che lo riguarda è una tranche dell’inchiesta sulla presunta associazione a delinquere transnazionale che, secondo chi indaga, riciclava tra Europa e Antille i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery. Fini respinge ogni accusa e rende noto di aver denunciato per calunnia Laboccetta, dalle cui dichiarazioni sono nate le accuse dirette all’ex presidente della Camera.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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