FIRENZE APPALTI E FINANZIAMENTI INDAGINI SUGLI AMICI RENZI
LE SCATOLE CINESI: DALLE GUIDE AFFIDATE A CARRAI AI LAVORI ALLA DOTMEDIA DEL FEDELISSIMO SPANà’
Cinque milioni di euro in tre anni. Un flusso continuo e in costante crescita di denaro che dal Comune finisce nelle casse di una società controllata e da qui arriva anche ad aziende private di amici e soci riconducibili all’entourage del sindaco e alla sua stessa famiglia.
Tra cui la CrossMedia controllata da Marco Carrai, l’amico che ha pagato l’affitto al premier
Accade dal 2011 nella Firenze di Matteo Renzi.
La controllata si chiama Museo dei Ragazzi, le aziende private sono numerose in particolare CrossMedia e Dotmedia.
Dal 2012 a oggi la società ha ricevuto da Palazzo Vecchio una cifra complessiva di circa 5 milioni di euro.
Su questo flusso di denaro la Procura ha aperto un fascicolo più di un anno fa, grazie al lavoro svolto dal nucleo di polizia tributaria di Firenze della Guardia di Finanza (sezione accertamento danni erariali) su delega del procuratore capo Giuseppe Quattrocchi.
Il magistrato è andato in pensione da ormai sei mesi e il fascicolo è ancora lì.
Nel frattempo il denaro ha proseguito ad arrivare.
Nel solo 2014 il Comune ha già stanziato 1 milione 240 mila euro al Museo dei Ragazzi e la controllata ha avanzato richiesta di altri 700 mila euro.
Nei primi dieci anni di vita (2001-2011) la controllata riceveva cifre medie annue di mezzo milione.
Le necessità sono cambiate con l’arrivo dei nuovi vertici: Lucia De Siervo direttore generale e di Matteo Spanò alla presidenza. Entrambi fedelissimi di Renzi.
La prima, figlia del presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo e sorella del direttore di Rai Trade Luigi, è stata capo di gabinetto poi assessore nella giunta Renzi, infine direttore della cultura di Palazzo Vecchio e figura già nel 2007 tra i fondatore dell’associazione
Noi Link creata per finanziare l’attività politica dell’attuale premier su idea di Marco Carrai. Matteo Spanò, invece, era già direttore di Florence Multimedia (società creata da Renzi quando guidava la Provincia) e su cui la Corte dei Conti ha contestato sprechi per 9 milioni di euro proprio nel periodo in cui era guidata da Spanò, dal 2006 al 2009.
Oggi presidente della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve, comune di Renzi, Spanò è anche socio della società privata Dotmedia
Così come accadeva quando era alla guida della Florence Multimedia, anche dal Museo dei Ragazzi assegna direttamente alla sua società delle iniziative dell’amministrazione.
Nel 2011 la comunicazione della Notte Tricolore. “A costo zero” ha poi spiegato in Consiglio Comunale rispondendo a Tommaso Grassi, consigliere di Sel ora candidato sindaco alle prossime amministrative.
Ma a Dotmedia sono arrivati altri incarichi dal Comune, questa volta pagati: la campagna per la Riduzione dei rifiuti, quella del Natale in San Lorenzo, le Mappe dell’Oltrarno.
E ancora oggi nell’elenco dei committenti figura Palazzo Vecchio.
Socio di Spanò nella DotMedia è Alessandro Conticini, fratello del cognato di Renzi: Andrea Conticini, marito di Matilde, sorella del presidente del Consiglio.
“A noi è sempre sembrato assurdo — spiega Grassi — è evidente che il Museo dei Ragazzi sia la nuova Florence Multimedia”.
Nella volontà di Renzi c’è l’intenzione di trasformarla in Fondazione per affidarle l’intero comparto culturale e stanziarle i fondi della tassa di soggiorno.
“Siamo riusciti a fermarlo in Consiglio, per ora. Si tratta di 23 milioni di euro all’anno che verrebbero sottratti dalla gestione diretta del Comune e affidati a una società privata travestita da pubblica”.
Il Museo dei Ragazzi guidato da Spanò nel 2011 affida a un’altra società dell’universo renziano l’appalto per i tablet nel polo museale: la C&T CrossMedia controllata da Marco Carrai attraverso la D&C.
Oggi gestisce le guide di Palazzo Vecchio, del Brancaccio e di Santa Maria Novella. L’appalto, assegnato senza gara, scadrà il 28 dicembre 2016. Secondo la delibera il Museo dei Ragazzi tiene nelle proprie casse l’80% degli introiti dei musei e il 20% viene versato al Comune.
Dai resoconti che il Fatto ha potuto visionare risulta che quel-l’80% è poi diviso a metà con CrossMedia: una cifra che al momento raggiunge il mezzo milione di euro complessivo.
Nonostante le richieste avanzate anche da alcuni consiglieri comunali, Palazzo Vecchio ha negato l’accesso ad alcuni atti del Museo dei Ragazzi.
I cinque milioni complessivi servono anche a gestire la struttura, precisano dalla società . Ma la controllata paga esclusivamente i dipendenti perchè le altre spese ordinarie (telefoni, sedi e altro) sono interamente a carico del Comune.
Ma perchè la struttura che fino al 2011 costava massimo 500 mila euro appena tre anni dopo ha quadruplicato le uscite di bilancio?
Il fascicolo è in Procura in attesa di un pm.
Davide Vecchi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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