FLOP GRILLO: IL VOTO SUL NON STATUTO SI FERMA AL 64%
GRILLO: “CODICILLI NON CI FERMERANNO”…L’AVVOCATO DEGLI ESPULSI: “VOTAZIONE IRREGOLARE, QUESTA E’ DEMOCRAZIA DA AVATAR, E’ FINITO IL TEMPO DEL PRINCIPE SCIOLTO DALLA LEGGE, SIAMO SOLO ALL’INIZIO”
Sul blog di Beppe Grillo sono stati pubblicati i risultati della consultazione tra gli iscritti per apportare le modifiche al Regolamento e al Non Statuto.
Hanno votato 87.213 persone, il 64,4% degli abilitati al voto. L’obiettivo quorum era il 75 per cento e quindi non è stato raggiunto.
“Oltre il 90% di chi ha votato si è espresso a favore dell’aggiornamento del Non Statuto e del Regolamento e più del 70% per il Regolamento nella sua versione con le espulsioni” annuncia il blog di Beppe Grillo.
“Faremo in modo che questa chiara volontà venga rispettata in ossequio alle leggi attuali: i nostri avvocati sono già al lavoro per questo”, scrive Grillo.
“Processi, burocrazie, codici e codicilli – si legge – non possono fermarci perchè siamo uniti e compatti verso lo stesso obiettivo. Il MoVimento 5 Stelle trova difficoltà a essere riconosciuto dalle leggi attuali perchè la sua struttura e organizzazione è molto più innovativa e avanzata di quelle regolamentate dai codici”
Il quorum per l’aggiornamento dello statuto di associazioni non riconosciute è stabilito dal Codice civile e il timore è che gli espulsi possano fare ricorso contro il Movimento.
Se i vertici M5s dicono di essere tranquilli, diversa è la versione dell’avvocato Lorenzo Borrè che ha guidato la battaglia degli espulsi in tribunale nei mesi scorsi. “Non basta dichiarare”, ha detto all’agenzia Adnkronos, “che processi, codici e codicilli non possono fermare il Movimento per impedire un riscontro giudiziario della validità della votazione, nessuno è al di sopra della legge. Sono finiti i tempi del principe ex legibus absolutus”, cioè sciolto dalla legge.
Secondo Borrè Grillo disegna “una democrazia Avatar”: “La questione del quorum è meramente residuale: le criticità o meglio i vizi della votazione, e nello specifico dei quesiti rivolti ai votanti, emergono dal riepilogo fatti dalla società di verifica. Che confermano che il voto ha riguardato contemporaneamente la scelta di due diverse versioni del regolamento e l’inserimento della più votata nel testo del non statuto con conseguente indeterminabilità dell’oggetto della modifica al momento del voto. E questa è solo la punta dell’iceberg”, avverte il legale che, con la sua battaglia, ha indotto il Movimento a dotarsi di nuove regole.
“Altre questioni riguardano i criteri di limitazione del diritto al voto ai soli iscritti dopo il 1 gennaio 2016, nonchè la compressione di alcuni diritti in capo ai soggetti passibili di sanzioni disciplinari previste dalla nuove regole. Rimane poi ancora da capire come sia stato possibile verificare che tutti i 135mila iscritti abbiano ricevuto l’invito al voto. A monte di tutto, oltre al quorum è mancato l’elemento centrale della democrazia assembleare e cioè la discussione. Rendendo il tutto, una democrazia a dimensione di Avatar che non prevede la partecipazione diretta dei cittadini alla formazione dei processi decisionali”.
(da agenzie)
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