FRONDA A TOTI, BIASOTTI SEGUE BERLUSCONI: “SE LA LEGA FA PATTI CON IL M5S, FORZA ITALIA ESCE DALLA MAGGIORANZA IN LIGURIA”
IL COORDINATORE LIGURE FORZISTA E DEPUTATO PROVOCA LE CONVULSIONI A TUTTI I POLTRONISTI CHE TOTI HA PIAZZATO IN REGIONE… QUESTI COME CAMPANO SE BERLUSCONI DA’ IL SCIOGLIETE LE RIGHE?
«In vent’anni di carriera politica non ho mai visto nulla del genere. Penso che quella di Salvini e Di Maio sia solo pretattica perchè, se facessero sul serio, sarebbero guai per la Regione Liguria e non solo».
Sandro Biasotti, coordinatore ligure di Forza Italia, ex presidente della Regione e deputato rieletto ora per la terza volta a Montecitorio, non fa giri di parole: per lui, l’alleanza tra Lega e Cinquestelle, «sarebbe una iattura», con effetti a catena «disastrosi».
Biasotti, un’intesa tra Salvini e Di Maio per un governo grillino-leghista quali ripercussioni avrebbe sul piano locale.
«Pesantissimi, senza dubbio, sulle Regioni a guida centrodestra, dove salterebbero le alleanze. Meno problemi, invece, credo si avrebbero nei Comuni».
Forza Italia uscirebbe quindi dalla maggioranza che sostiene Giovanni Toti e di cui la Lega è una colonna fondamentale
«Immediatamente. Del resto, sarebbe un’alleanza contro natura. La Lega, oggi, è il partito leader del centrodestra mentre i Cinquestelle sono, di fatto, una forza di sinistra. Basta guardare la lista dei loro possibili ministri: tutti organici al Pd…» .
Eppure il dialogo tra Salvini e Di Maio procede abbastanza spedito, malgrado la netta contrarietà di Berlusconi.
«Personalmente ritengo sia solo pretattica: alla fine l’accordo non si farà . A meno che non spunti fuori una figura terza, altamente rappresentativa, che possa fare il premier anche con il sostegno di Lega e Cinquestelle. Una figura come Monti al quale pure noi votammo la fiducia».
Torniamo alla Liguria, dove Toti vanta un legame particolarmente forte con il partito di Salvini a dispetto, anche, delle posizioni più moderate di Berlusconi.
«Toti ha giustamente siglato un solido patto con la Lega per poter governare. Ma anche la presenza di Forza Italia, di cui Toti è un esponente importante, è indispensabile. Ma stiamo attenti: l’atteggiamento critico di Toti verso la linea del partito non significa che condivida in toto le posizioni di Salvini. Anzi, su questo punto è stato molto chiaro: sarebbe un grave errore allearsi con i Cinquestelle».
Non vede proprio nessun punto di contatto?
«In Liguria, come in altre Regioni, i Cinque Stelle sparano sul centrodestra un giorno sì e l’altro pure. Ultimi esempi: l’esposto alla Corte dei Conti sull’ospedale Galliera e quello sulle presunte spese pazze che riguarda l’ex consigliere Bagnasco (forzista, eletto in Parlamento, ndr). Un’intesa con loro non è neppure immaginabile».
Ritiene che, se dovesse concretizzarsi lo scenario da lei definito disastroso, la giunta Toti possa davvero cadere?
«Il rischio è altissimo sebbene nei consigli regionali, così come in Parlamento, per molti è difficile rinunciare a un lauto stipendio e andare a casa».
(da “il Secolo XIX”)
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