FUTURO E LIBERTA’ E LA DISCONTINUITA’ DAL BERLUSCONISMO
LE LOGICHE MINIMALISTE E I PERSONALISMI CORRENTIZI POSSONO ESSERE SUPERATI SOLO CON UNA LINEA CULTURALE E POLITICA… FLI DEVE SAPER RAPPRESENTARE TUTTI GLI ITALIANI, A COMINCIARE DAI PIU’ DEBOLI… OCCORRE UNA CLASSE DIRIGENTE CHE SAPPIA GUARDARE AL FUTURO, NON AL PROPRIO ORTICELLO SEMPRE PIU’ ASFITTICO
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Gianluca Buccilli sulle polemiche interne a Futuro e Libertà .
E’ la prima volta che partecipo ad un confronto attraverso un blog e, sinceramente immaginavo “la mia prima volta” accompagnata da presupposti differenti.
Mettendo da parte il tono scherzoso e mai offensivo nei confronti del mio interlocutore , desidero esprimere un orientamento di condivisione rispetto al contenuto politico dell’intervista rilasciata dall’ On.Nan a ” Il Giornale”.
A questa breve considerazione , unisco l’invito ad interpretare le reali motivazioni, che hanno indotto il Presidente Fini a promuovere la Costituzione di un nuovo soggetto politico che credo debba rappresentare anche un elemento di discontinuità rispetto alla Destra Sociale.
Rassicuro infine Riccardo Fucile,che qualora io avessi male interpretato il pensiero di Gianfranco Fini , non esiterei un minuto di più a togliere il disturbo.
Se Lei Sig. Fucile avrà il desiderio di incontrarmi per confrontare le nostre rispettive opinioni che immagino diverse, sarò ben felice di poterlo fare.
Gianluca Buccilli
(assessore al comune di Recco)
La risposta del nostro direttore:
Caro Buccilli,
prendo intanto atto con piacere che il tuo intervento, in cui esprimi solidarietà (immagino sicuramente non sollecitata dall’interessato) al segretario regionale ligure di Fli, Enrico Nan, ha assunto toni moderati, come si addice alla tua formazione politica che giustamente rivendichi.
Ben diversi, per capirci, da quelli da te usati in un comunicato stampa in cui esprimevi “sdegno” per l’iniziativa “No Pinotti, no party”, definendo “assurda” la contestazione e giungendo persino a parlare di “violenza privata” nei confronti della senatrice Pd.
Il tutto condito da inviti espliciti al segretario regionale Nan di un pronto intervento, atto a impedire il volantinaggio di Fli nonchè a porgere le “doverose” scuse alla Pinotti.
E mi limito a ricordarti che qualche povera anima è andata persino oltre, aggiungendo che tale manifestazione sarebbe stata “veterocomunista”, persino peggiore di quelle di Avanguardia Operaia negli anni di piombo.
Converrai che un conto è rimanere nel campo delle opinioni, altra cosa, trasportare la querelle sul terreno della diffamazione.
Anche per una serie di motivi che sintetizzo:
1) L’impegno assunto a non fare comunicati stampa contro iniziative di partito dovrebbe essere implicito in ogni comunità politica, solo in Liguria aveva avuto necessità di essere formalizzato in una segreteria regionale di Fli: ciò nonostante in questa occasione è stato da te palesemente violato.
2) Se una iniziativa di partito non è condivisa, esistono riunioni e organismi interni per sollevare le legittime critiche, senza bisogno di invocare guerre sante a mezzo stampa in difesa peraltro di esponenti del Pd.
3) Il sottoscritto, avendo un incarico specifico all’interno della direzione provinciale, aveva pieno titolo per assumere e organizzare quella iniziativa.
4) E’ evidente che, se invece che nel tuo feudo di Recco, la festa pinottiana si fosse svolta in altra città non avresti armato la pistola ad acqua.
Forse potevi intervenire direttamente con la Pinotti per far spostare la festicciola di lusso in altra sede adeguata, magari nel Basso Piemonte, così avremmo evitato polemiche giurisdizionali determinate da “ius primae cavialae”.
5) Fa sorridere la pretestuosità di taluni esponenti di Fli nel prendere le distanze da una iniziativa che non solo ha raccolto centinaia di consensi tra la gente comune, ma persino tra consiglieri regionali e comunali del Pdl e di altri partiti.
Si abbia la dignità di ammettere che l’obiettivo di un paio di dirigenti di Fli è solo quello di attaccare un gruppo di persone che lavora esclusivamente per il partito, senza prestarsi a miserandi giochetti poltronistici e congressuali (condotti pure male, per giunta).
Fatta questa ampia ma doverosa premessa, ritengo invece positiva la parte che dedichi alla disamina sulla collocazione politica di Futuro e Libertà e ti do’ atto di essere il primo a sollevare un “problema politico” in un ambiente che sa solo dividersi tra circoli, beghe, personalismi, accuse reciproche, correnti e volpi (spennacchiate) sotto l’ascella.
Perchè il dibattito ha necessità di essere prettamente politico in qualsiasi comunità , per elevarsi e migliorare.
Raccolgo quindi volentieri il tuo invito ad “interpretare le reali motivazioni, che hanno indotto il Presidente Fini a promuovere la Costituzione di un nuovo soggetto politico” che tu credi “debba rappresentare anche un elemento di discontinuità rispetto alla Destra Sociale” e ti rispondo con quale osservazione sintetica, in attesa di approfondire il confronto di persona.
1) Fini ha sempre ricordato che una delle ragioni formali della sua cacciata dal Pdl è stata l’impossibilità di discutere all’interno del partito la linea politica da seguire a causa della visione monocratica del premier.
2) Fini ha pertanto ritenuto di creare un nuovo soggetto politico che rappresentasse una forma di discontinuità con il Pdl, la sua forma mentis, la sua gestione padronale, il suo appiattimento sulle tesi leghiste, le sue leggi ad personam, la sua visione sul problema immigrazione, sui diritti civili e umani, sulla giustizia, sul conflitto di interessi, sulla politica economica, sul concetto di legalità e su quello di unità nazionale.
Fini tutto ha fatto, salvo motivare la scissione come un mezzo per prendere le distanze da una presunta “destra sociale”, semmai le ha prese da una “destra affaristico-xenofoba”.
O forse ritieni che Berlusconi rappresenti una destra sociale e popolare?
Sociale e populista sono concetti agli antipodi.
Non solo: una “destra sociale” organizzata nel Pdl non esiste, salvo che non si intenda spacciare per tale quella tenuta in vita da Alemanno fino a qualche anno fa, al solo fine di giustificare una sua corrente interna ad An, dandole una patina di nobiltà culturale.
Ben altre quindi sono le motivazioni della nascita di Fli.
3) E’ altrettanto evidente che, all’interno della destra italiana e della cultura di riferimento, esistono varie componenti, argomento di confronto e dibattito da decenni.
Peraltro, salvo che tu voglia rappresentare una “destra asociale” (e non credo), la solidarietà sociale e la sensibilità culturale e politica su questo fronte è connaturale e innata ad una concezione di destra che si rivolga a tutti gli italiani, non solo alle classi più agiate.
Ma questo dovrebbe far parte della tua stessa formazione culturale cattolica, visto che provieni dall’Udc.
E non a caso tematiche come gli aiuti alle famiglie o il quoziente familiare sono comuni a Fini e a Casini.
O anche la solidarietà verso i più deboli, l’integrazione degli immigrati, il tema dei diritti, la tutela dei lavoratori, tanto per fare qualche esempio, dovrebbero essere depennati dal programma di una destra moderna?
O lasciati alla sinistra come ha fatto questo governo?
Qua sta la nostra sfida: recuperare valori e posizioni che la destra berlusconiana ha sotterrato, anche in tema di giustizia sociale.
Aver portato con garbo, sotto la villa in cui un esponente Pd festeggiava nel lusso una festa che aveva lei stessa resa pubblica, una delegazione composta da precari, disoccupati, ragazze madri e senza tetto ha dato una dimostrazione plastica e provocatoria che esiste una destra diversa, quella del futuro.
Lo hanno apprezzato tanti cittadini comuni.
Mi auguro che riescano a capirlo anche certi dirigenti di Futuro e Libertà .
Riccardo Fucile
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