GIUBILEO DELLE POLEMICHE: NEL PD GIA’ SI LITIGA SULLA GESTIONE DELL’ANNO SANTO
TUTTI CONTRO MARINO: QUALCUNO HA INTERESSE A NOMINARE UN COMMISSARIO
La “bomba B” come Bergoglio. L’annuncio a sorpresa di Papa Francesco ha spiazzato tutti, sta creando polemiche e tensioni, e rischia di far cadere Ignazio Marino in un’altra bufera politica.
Il sindaco della Capitale subisce attacchi incrociati. C’è il cosiddetto “fuoco amico”, che lancia l’idea di un commissario, e c’è il fuoco che arriva dal Nord, anzi dalla Lega Nord, con Roberto Calderoli, che chiede che il Giubileo venga fatto a Milano, “magari sfruttando le strutture dell’Expo, o in una qualunque altra città che non chieda soldi perchè diversamente ci troveremmo di fronte non a un Giubileo, ma a un meretricio o peggio a simonia”.
Intanto Marino è infuriato per il toto-commissario ormai partito.
Nel borsino del Giubileo c’era Francesco Rutelli, in pole position per guidare Roma verso il grande evento, come fece nel 2000 quando era sindaco.
Ad aver fatto il suo nome sono stati alcuni dirigenti renziani, tra cui i deputati Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi.
Lo sdegno di Marino sale alle stelle appena sente la parola “commissario”. “Bisogna vedere se ce ne sarà di bisogno. Non permetterò che si strumentalizzi questa occasione”, dice ai suoi collaboratori.
Il sospetto infatti, nei corridoi del Campidoglio, è che la maggioranza renziana stia tentando di scavalcare il sindaco.
Rutelli, comunque sia, si tira fuori e dice: “Io commissario? Non so se sia un’ipotesi. So che io non sono disponibile per farlo perchè non ho incarichi pubblici e non voglio averli. Sono pronto a dare una mano come volontario al servizio della mia città “.
Il presidente del Pd, Matteo Orfini, è esterrefatto davanti a questa diatriba romana, dai tratti nazionali, che lascia la sensazione che qualcuno voglia togliersi sassolini dalla scarpa: “Il Papa indice il Giubileo straordinario della misericordia e il meglio che riusciamo a fare è discutere di chi fa il commissario? #ancheno”.
Intanto il Campidoglio ha già messo in piedi un “pool” con a capo lo stesso Marino. La squadra sarà composta da alcuni suoi assessori, quelli ovviamente che per competenza sono più coinvolti nell’organizzazione dell’evento.
Questo team si interfaccerà con Palazzo Chigi, con il Vaticano e con la Regione Lazio nei vari tavoli interistituzionali che ci saranno per discutere delle misure da adottare nella Capitale.
Fanno parte del ‘pool Giubileo’ gli assessori Guido Improta, responsabile dei Trasporti, Giovanni Caudo a guida dell’Urbanistica, Maurizio Pucci, titolare dei Lavori Pubblici e ‘veterano’ del Giubileo 2000 e infine Alessandra Cattoi, ‘braccio destro’ del sindaco e assessore con delega ai Grandi Eventi
Anzaldi attacca e accusa il Comune di Roma di mettere in atto la “vecchia politica: si parte dalle cifre ma non dai progetti. Tanti soldi ma per fare cosa?”, si chiede il deputato dem.
Per il Giubileo del 2000 era stato stanziato un miliardo e 800 milioni di euro. Adesso la “squadra Marino” sta studiando le cifre ed esclude la realizzazione di grandi opere: “Tra bandi pubblici e tempi tecnici è impossibile realizzarle entro dicembre”.
Dunque, gli interventi saranno dedicati, più che altro, alla manutenzione e al decoro urbano. In sostanza, il messaggio che filtra dal Campidoglio è che non si sta parlando del Giubileo del 2000, quando le risorse e i tempi erano molte diversi. Questa sarà un’altra storia
A gelare il Campidoglio ci pensa anche il Codacons per il quale Roma non è pronta per affrontare il Giubileo e chiede un impegno formale da parte del Comune per risolvere, entro un termine preciso, le criticità che fanno di Roma una città assolutamente inadatta ad ospitare un evento come questo.
Ecco, insomma, come il Giubileo straordinario della Misericordia, a sei mesi dall’evento, ha scatenato la straordinaria discordia.
Che non sembra avere proprio nulla di sacro e la partita è solo all’inizio.
(da “Huffingtonpost”)
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