“GIUSTO SPACCARE TUTTO”, “NON SEI UN RIVOLUZIONARIO, SEI UN PIRLA”
NO EXPO, LE PAROLE DEL MANIFESTANTE E LA REAZIONE SUI SOCIAL
“E’ giusto spaccare tutto, mi diverto”. Le parole sono del manifestante con cappuccio e giacca nera immortalato dalle telecamere di TgCom24 dopo il corteo MayDay.
Che è stato bruscamente interrotto dalla devastazione di centinaia di black bloc in pieno centro a Milano.
L’intervista è rimbalzata sui social, dove ha incassato molti commenti indignati.
Su Facebook sono spuntate diverse pagine “dedicate” a lui, che in poche ore hanno raggiunto migliaia di like.
“A Baltimora una mamma ha regalato qualche ‘manata’ — ha commentato un utente, ricordando la scena del ragazzo americano incappucciato rincorso in strada dalla madre durante le proteste contro la polizia — al figlio che manifestava senza peraltro fare nulla di grave. La tua mamma e il tuo papà spero ti diranno almeno che sei un pirla“.
E ancora: “La sera quando ti guardi allo specchio ti chiedi mai quale senso hai dato alla tua giornata?”, “evito di dire cosa gli farei”, “eccolo qua l’eroe di nero vestito. Se bruciava la macchina di papà facevi il bulletto?”.
“Certo — scrivono altri — spaccare tutto è una bella esperienza. La gente non compra auto, apre negozi, fa l’imprenditore, alimenta l’economia legalmente andando a rubare, emerito cialtroncello da quattro soldi e perditempo. Remember ‘Chi la fa, l’aspetti’”.
E il sentimento condiviso è sintetizzato da un messaggio: “Se lanci mattoni sulle vetrine di negozi di gente che lavora sodo, bruci le automobili non sei un rivoluzionario, sei un criminale“.Selfie_Milano_visoscoperto
Tra le immagini della devastazione, è spuntata anche quella di una ragazza che ha deciso di farsi immortalare a fianco di un’auto bruciata.
Un’immagine anche questa rimbalzata sui profili social, dove non mancano gli attacchi ai black bloc.
“Cento, mille Diaz” e ancora “dateli all’Isis“.
Su Twitter e Facebook foto di auto incendiate, vetrine di negozi distrutte, pareti imbrattate, accompagnate da commenti di rabbia e risentimento: “Si sentono protetti e fanno quello che vogliono”, “che schifo“, “possibile che il governo non prenda seri provvedimenti? Speriamo che questa volta gli arrestati li mandino in viaggio premio di solo andata in qualche campo del’Isis, per una rapida rieducazione!”.
Tanta l’esasperazione: “Mille Diaz a queste merde”, “delinquenti e poi voglio vedere chi ha ancora il coraggio di difendere questa feccia della società civile ed inveire contro la polizia” e “antagonisti di cosa? Chiamateli con il loro nome”.
Infine, c’è chi avrebbe preferito un intervento duro delle forze dell’ordine: “Finchè la Polizia non può sparare che volete?”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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