GRASSO A LAMPEDUSA: “DIRITTO DI ASILO NON SOLO A CHI FUGGE DA GUERRE”
CERIMONIA IN RICORDO DELLE 369 VITTIME DELLA STRAGE DEL 2013… IL CARDINALE MONTENEGRO: “BASTA MURI E RETICOLATI”
“Forse non tutti in Italia ricordano l’articolo 10 della nostra Costituzione, quello che sancisce un diritto universale, il diritto d’asilo allo straniero al quale, nel suo paese, sia impedito l’esercizio della libertà . E allora non solo chi fugge dalla guerra, ma anche chi scappa dalla povertà , dalla fame, dalla violenza ha diritto d’asilo. Io oggi sono qui per ribadire la volontà delle istituzioni tutte ad andare avanti su questa strada. Per realizzare questo sogno dei nostri padri costituenti si deve camminare molto, sulle nostre e sulle vostre gambe”.
Con queste parole, pronunciate a piazza Castello a Lampedusa a fianco della ministra della pubblica Istruzione Valeria Fedeli e ai superstiti della strage in mare del 3 ottobre 2013, il presidente del Senato Piero Grasso ha dato il via alla marcia verso la Porta d’Europa, il monumento all’immigrazione che – ha detto ancora Grasso – deve essere considerato come l’inizio e non la fine dell’Europa”.
Nonostante la pioggia e il tempo inclemente sono centinaia le persone in marcia, tra queste i ragazzi delle scuole italiane ed europee portate a Lampedusa, per il secondo anno consecutivo, dal Ministero della pubblica istruzione.
“La memoria deve essere un fatto attivo – ha detto Fedeli – ed essere vivi e attivi significa impegnarsi parlando con il linguaggio della verità . Non dobbiamo aver paura a dire che ancora si fa fatica ad accogliere e integrare. Questo si chiama razzismo e scatena odio e violenza ed è ostacolo all’accoglienza. Il nostro impegno deve essere portare qui a Lampedusa più Europa”.
In prima fila, ad aprire la marcia, alcuni dei superstiti del naufragio del 3 ottobre e Tareke Brhane del Comitato 3 ottobre, promotore dell’iniziativa.
“Siamo stanchi di contare i morti – ha detto- quello che chiediamo è che la Ue apra canali umanitari e incida nei paesi d’origine di queste persone che sono persone e non numeri e che neanche i carri armati potranno fermare perchè sono persone che non vogliono essere rapite, violentate, sgozzate”.
“Davanti a questo mare di Lampedusa ci sono 30.000 morti e sono solo quelli contati; ma ve ne sono altrettanti non contati. Vogliamo e dobbiamo smettere di contare i morti. Bisogna abbattere i muri e i reticolati che ingabbiano anche i cuori e continuano a uccidere. Dobbiamo dire con forza ‘Mai piu’ morti!’ Questa Europa stanca e debole deve cambiare”.
E’ l’appello, quasi un urlo quello del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Caritas italiana, pronunciato stamane a Lampedusa.
“Questa Porta d’Europa deve restare aperta, qualcuno vorrebbe chiuderla, ma dobbiamo impedirlo”.
In serata il concerto di Claudio Baglioni con la banda della polizia di Stato concluderà le celebrazioni per la giornata della memoria.
(da agenzie)
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