GRILLO CERCA LA TREGUA CON CASALEGGIO
LA TELA DEL GARANTE E CONTE LAVORA ALLO STATUTO
Il Garante parla e scrive ogni giorno per dare la linea. Arriva a candidarsi a segretario del Pd, per ribadire che la direzione di marcia del M5S deve restare quella, verso sinistra, e del resto è proprio la rotta del rifondatore, Giuseppe Conte.
Ma il Beppe Grillo che insiste come un mantra sulla transizione ecologica, l’obiettivo da ostentare per salvare l’anima del Movimento al governo, ha anche altro da fare.
Per esempio provare a scongiurare la guerra nei tribunali tra il M5S e Davide Casaleggio, ormai separati da un oceano di rancore e accuse incrociate.
Per questo, dicono, nelle ultime ore Grillo ha (ri)sentito il figlio di Gianroberto. Proprio per cercare un punto di caduta politico e anche economico, visto che il patron della piattaforma Rousseau pretende versamenti arretrati dai parlamentari per circa 450mila euro, e da Roma gli hanno risposto che se li può sognare: anzi “ormai anche il contratto di servizio per rendere Rousseau un fornitore esterno è una chimera” soffia un big.
Ma è più complicato di così, perchè l’attuale Statuto rende centrale la piattaforma per il Movimento, e liberarsi di questo legame potrebbe non essere indolore.
Per questo “Casaleggio sta alzando la posta”, come sussurra un veterano che ben conosce la casa madre di Milano. Anche a livello politico, con il manifesto che presenterà in settimana a cui hanno già aderito alcuni ex di nome come Nicola Morra e Barbara Lezzi.
E il Garante non ha affatto gradito, raccontano. Nonostante questo non vuole lo strappo con Casaleggio junior, che peraltro continua a citarlo come punto di riferimento.
Cerca comunque una mediazione con il patron di Rousseau, a cui lavora a fari spenti anche l’ex capo politico Luigi Di Maio. Sono gli unici interlocutori del Movimento con cui Casaleggio accetta contatti: un canale tenuto aperto, anche perchè ci sarebbero importanti votazioni da effettuare su Rousseau.
A cominciare da quella sull’accordo tra Pd e Movimento nella Regione Lazio guidata dal dimissionario segretario dem, Nicola Zingaretti. L’intesa è chiusa in ogni dettaglio, e prevede l’entrata in giunta di due grilline, la capogruppo Roberta Lombardi e la consigliera Valentina Corrado.
Ma Casaleggio, dicono i 5Stelle, bloccherà ogni votazione se non arriveranno i soldi invocati. E allora, “se lui ferma tutto dovrà essere Grillo a dare il via libera”, dicono. Magari tramite il suo blog, che di fatto sta sostituendo il blog delle Stelle, ancora controllato dall’associazione Rousseau, come voce ufficiale del Movimento.
Di certo l’asse di comando sta profondamente cambiando. Con Conte capo prossimo venturo, certo, aiutato da una segreteria fatta di nomi di sua scelta. Perchè l’avvocato è l’uomo della rifondazione, che lavora a un nuovo Statuto (in questi giorni sta studiando norme e Statuti dei partiti di mezzo mondo).
E assieme alla nuova normativa potrebbe arrivare una nuova associazione per il Movimento. O meglio, tornare.
Perchè Conte e Grillo stanno discutendo se abbandonare quella attuale, fondata a Roma nel dicembre 2017, con atto depositato presso un notaio in via Nomentana da Di Maio e Casaleggio. E così l’associazione di riferimento del M5S, ma con uno Statuto profondamente diverso, tornerebbe quella fondata a Genova nel 2012, che ha come soci Grillo, il nipote Enrico e il commercialista del Garante, Enrico Maria Nadasi.
Ovvero la stessa associazione che detiene il simbolo del Movimento, concesso in uso a quella nata quattro anni fa. Ma ora lo stemma cambierà , come ha confermato Grillo nel video pubblicato ieri sul suo blog. “Metteremo con Conte fino al 2050” ha spiegato il Garante.
E d’altra parte un dominio internet movimento2050.it è già stato registrato, spiegano fonti qualificate. Perchè è una strada tracciata. Proprio come quella dell’alleanza con il Pd, tanto che si potrebbe riaprire anche una trattativa a Milano con il sindaco uscente, Beppe Sala.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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