GRILLO PREPARA IL DISCORSO DI FINE ANNO SU PRINCIPI E VISIONE, DI MAIO PENSA AL PROGRAMMA
PRONTE LE REGOLE PER LE PARLAMENTARIE… SULLE LISTE DECIDONO CASALEGGIO E DI MAIO
Le regole per le candidature sono pronte con il via libera dei legali del Movimento 5 Stelle, che avrebbero scongiurato così possibili cause future. Saranno pubblicate a breve, quasi sicuramente i primi giorni di gennaio.
Anche perchè “intorno al 15 del prossimo mese le liste dovranno essere pronte”, garantiscono fonti grilline che stanno seguendo questo inizio di campagna elettorale. L’idea è quella di presentare i candidati durante la scuola di formazione prevista a Pescara dal 19 al 21 gennaio dal titolo “Villaggio Rousseau. Programma di governo 2018”.
Come ogni anno è confermato il “contro discorso” di Beppe Grillo il 31 dicembre quando parlerà il presidente della Repubblica. Non sarà però un discorso con annunci eclatanti, fanno sapere in ambienti M5S, non sarà il momento per annunciare le nuove regole per le candidature, piuttosto sarà un intervento “di visione e per guardare al futuro”, durante il quale saranno ricordati anche “i principi che hanno portato alla nascita del Movimento 5 Stelle”.
La parte programmatica viene lasciata a Luigi Di Maio, in giro in questi giorni nel Nord d’Italia, in Lombardia in particolare dove si voterà per le elezioni regionali e dove i pentastellati sono ancora piuttosto deboli rispetto al resto dell’Italia e cercano quindi di conquistare terreno.
I parlamentari e gli attivisti intanto sono in attesa di conoscere le nuove regole delle candidature che porteranno parecchie novità .
Dallo scioglimento delle Camere ormai avvenuto ogni momento è buono per l’annuncio delle parlamentarie. Ciò che è certo è che l’ultima parola sulle liste spetterà a Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Luigi Di Maio che passeranno a setaccio tutti i nomi.
“Non sarà imbarcato chiunque”, continuano a ripetere dal Movimento 5 Stelle, ragione per cui i legali si sono a lungo soffermati sulla clausola da inserire nel codice di comportamento per evitare i cambi di casacca ma nello stesso tempo rispettare la Costituzione che non prevede il vincolo di mandato.
Dunque, se applicare o meno una multa ai parlamentari grillini che nel corso della legislatura dovessero decidere di cambiare partito. “È stato trovato un modo per evitare che ciò che è successo nella diciassettesima legislatura e cioè che anche tanti dei nostri eletti hanno lasciato il gruppo”, viene garantito dal Movimento.
Le deroghe e i cambiamenti rispetto alle prime regole, quelle del 2013, saranno tanti. Non sarà necessario avere quarant’anni per presentarsi al Senato e soprattutto saranno permesse le doppie candidature.
Chi si presenterà nel collegio uninominale potrà anche far parte del listo proporzionale.
A questo proposito il candidato del collegio sarà scelto, nei fatti, direttamente da Grillo, Casaleggio e Di Maio con un escamotage che consentirà di scegliere il più forte capace di confrontarsi con il Pd e con Forza Italia.
I voti delle parlamentarie saranno su base regionale e con ogni probabilità sarà concessa la candidatura anche in un collegio che non sia esattamente quello di appartenenza, purchè sia nella stessa regione.
Ciò è stato deciso per accontentare chi ha lamentato il fatto che molti parlamentari usciti fanno parte di uno stesso collegio e con l’alternanza uomo donna in tanti sarebbero rimasti fuori.
Ciò che attende nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle sarà di certo la carica dei candidati: si parla di diecimila attivisti che ambiscono a un posto in lista.
(da “Huffingtonpost”)
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