GUERRA ALL’ULTIMO SPOT, A MEDIASET NON HANNO DUBBI: IL BLITZ DI GIORGIA MELONI, PRONTO A RIVEDERE IL TETTO PUBBLICITARIO DEI CANALI RAI, È UNA VENDETTA PER LA MESSA IN ONDA DEI FUORIONDA DI GIAMBRUNO
LA NORMA SI ASSOCIA AL BLITZ DI SALVINI SUL CANONE (RIDOTTO DA 90 A 70 EURO), E SAREBBE UN BEL CETRIOLONE PER IL BISCIONE, MA ANCHE PER LA7 DI URBANO CAIRO
Se ne parla nella maggioranza, se ne parla a viale Mazzini: il governo sarebbe pronto a rivedere il tetto pubblicitario dei canali Rai. Al momento l’emittente pubblica, sostenuta dal canone, non può trasmettere più del 6 per cento di pubblicità ogni ora dalle 6 alle 18, fino al 12 per cento nella fascia serale dall’access prime time (la fascia oraria dopo il tg) alla prima serata. Per le tv commerciali, anche nelle ore diurne, il massimo è invece del 20 per cento.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sta considerando attentamente la possibilità di rivedere il limite. Magari sotto forma di emendamento in manovra.
La norma risponderebbe a interessi incrociati: piacerebbe alla Rai, privata di 20 milioni dal bilancio dopo il mini-taglio al canone inserito in manovra. Dispiacerebbe a Mediaset: e all’interno dell’azienda è forte la sensazione che i fuorionda di Striscia la notizia sull’ex compagno della premier non siano ancora stati espiati.
Fra i parlamentari di Forza Italia l’ipotesi viene sussurrata come un timore: una ritorsione che tocchi gli introiti pubblicitari, la linfa di qualsiasi emittente privata. Del resto nessuno nella maggioranza giudica esaurito il caso Giambruno: Giorgia Meloni e i suoi non hanno mai creduto fino in fondo a un’iniziativa individuale da attribuire al pur potente Antonio Ricci.
I vertici di Cologno Monzese potevano non sapere del primo fuorionda, ma di certo non hanno fermato (o non sono riusciti a fermare) il secondo audio […] con le battute volgari dell’ex conduttore di Diario del giorno Andrea Giambruno, padre della figlia della premier.
Se in Rai sono pronti a festeggiare [su un altro fronte la guerra non è mai finita. Poi, c’è lo scontro fra la politica e Report, colonna di Rai3. Dopo la puntata su Berlusconi, il conduttore Sigfrido Ranucci è stato convocato in audizione davanti alla Vigilanza Rai, il 7 novembre.
Ma non sarebbe l’unica iniziativa contro il giornalista. Secondo un’indiscrezione di Dagospia, Forza Italia starebbe spingendo sul governo per togliere la copertura legale alla trasmissione d’inchiesta. La voce circola anche fra i corridoi di viale Mazzini. «Falsità assolute, se lo sarà inventato Ranucci per fare la vittima», smentisce e attacca Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e membro della Vigilanza Rai. Un dato è certo: il pressing non avrebbe possibilità di successo: Ranucci è un dipendente del servizio pubblico e in quanto tale non può essere privato delle tutele legali dall’azienda.
(da agenzie)
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