I GRILLINI NON MANTENGONO LE PROMESSE DEI RUOLI DI GARANZIA E ARRAFFANO POLTRONE, IL PD ANNUNCIA GUERRA TOTALE
SALVINI AVEVA AUSPICATO CHE I DEM NON RESTASSERO FUORI
Poco dopo mezzogiorno Danilo Toninelli diffonde una nota che sa di dichiarazione di guerra: “Noi abbiamo i numeri per votare due vicepresidenti, quattro segretari e un questore”.
Il capogruppo M5S al Senato nei fatti minaccia di lasciare a bocca asciutta il Pd, nonostante la promessa fatta nei giorni scorsi di dare alle opposizioni il “giusto spazio”.
In pratica M5s, nonostante abbia già la presidenza di Montecitorio, rivendica per sè due vicepresidenti al Senato. In realtà l’obiettivo finale dei grillini, in questo gioco di strategia in cui i 5 Stelle hanno alzato la posta, è eleggere Paola Taverna vicepresidente, dare ai dem una vicepresidenza con l’orlandiana Anna Rossomando e in cambio avere dal Pd i voti per Laura Bottici, affinchè diventi questore anziano, prima degli eletti quindi con più poteri.
I senatori pentastellati non scrivono nella scheda il secondo nome per la vicepresidenza, così da spianare la strada al Pd, e quelli dem dal canto loro avrebbero dovuto votare Bottici.
Il meccanismo però si inceppa e il capogruppo Marcucci avverte: “Non accettiamo ricatti”.
Riavvolgendo il nastro, la mattinata è stata lunga e densa di trattative.
Il Pd quando capisce di non avere i voti per eleggere un suo vicepresidente perchè M5s si è tirato indietro si ribella: “Continuando così sarà guerra totale, altrochè dialogo”.
Matteo Salvini arrivando a Palazzo Madama prova a mediare: “Il Pd può restare fuori? Spero di no”.
Un’ora e mezza prima dell’inizio delle votazioni i capigruppo M5s si incontrano con quelli del Pd.
Il clima è decisamente pessimo: “Abbiamo offerto loro due vicepresidenze, una alla Camera e una al Senato – spiegano fonti grilline – in tutta risposta ci hanno detto che volevano anche due questori, un atteggiamento di chiusura e supremazia che fa male al dialogo”.
Quindi ecco cosa propone M5s: “In ogni caso noi seguiremo la strada della responsabilità , daremo comunque una vicepresidenza al Pd ma ci aspettiamo che il Pd voti un nostro senatore questore”. Quest’ultimo passaggio non avviene ed ecco lo strappo.
Nel mezzo delle trattative ci sono anche le cariche della Camera.
I 5 Stelle si sono resi conto che, senza il vicepresidente a Montecitorio, non hanno i numeri per portare a termine la battaglia sui vitalizi.
Hanno la necessità di avere almeno questore e segretario. Ed ecco quindi che si ripeterà lo stesso schema. M5s dirà che ha i numeri per eleggere un vicepresidente. Inizieranno così le trattative. Alla Camera si voterà giovedì, ma se non c’è un accordo, il presidente Roberto Fico ha già detto che si tornerà in Aula martedì.
Forza Italia, che ha rinunciato alla poltrona del Senato avendone la presidenza, punta su Mara Carfagna a Montecitorio, la Lega su Raffaele Volpi e Fratelli d’Italia su Guido Crosetto.
Resta anche qui lo scontro Pd-M5s. I grillini insisteranno per avere la vicepresidenza, malgrado la promessa di rinunciarvi avendo ottenuto la presidenza.
Quindi proporranno Marta Grande. Il Pd rivendicherà per sè l’incarico proponendo Ettore Rosato, che però i grillini considerano troppo renziano ed è anche per questo che mettono un veto.
Si ragiona sull’ipotesi di un altro nome, meno vicino all’ex segretario Renzi e che possa essere un punto di caduta per un accordo M5s-Pd.
Ma anche in questo caso i grillini chiederanno i voti su un questore per avere i numeri quando ci sarà la conta nell’ufficio di presidenza e il Pd ha già fatto sapere che, anche questa volta, non cederà al “ricatto”.
Il solco tra M5s e dem si allarga.
(da “Huffingtonpost”)
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