I VOLI SU ALITALIA IN OSTAGGIO DELLA CASELLATI
LE PRETESE DELLA PRESIDENTE DEL SENATO QUANDO VOLA E L’AZIENDA CHE RISPONDE: “NON AMMETTIAMO PRIVILEGI”
Carlo Tecce sul Fatto racconta oggi una storia che riguarda la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e Alitalia.
In particolare, l’articolo racconta un episodio accaduto a Fiumicino, quando la Casellati ha rifiutato di imbarcarsi finchè gli altri passeggeri non si fossero seduti ai loro posti e una sua collaboratrice ha cambiato posto senza autorizzazione, provocando un ritardo di un’ora alla partenza, e un episodio accaduto a Venezia:
Casellati sorseggia un caffè ai divani di Casa Alitalia, mentre i collaboratori snocciolano il prontuario del presidente agli addetti dell’ex compagnia di bandiera: accomodarsi per ultima a bordo senza attendere tra la gente, ricevere un’accoglienza adeguata, cioè tre cappelliere per sè perchè ogni ritorno è un trasloco.
E pazienza per i cittadini col bagaglio a mano: motivi di Stato, integrità della Repubblica. Roba seria.
Chi accompagna Casellati, a volte, vuole sistemare le valigie del presidente a imbarco ancora chiuso.
A Venezia i collaboratori di Casellati riscontrano una scottante inadempienza di Alitalia: un signore non famoso ma pagante, estraneo al contingente senatoriale, ha un biglietto che gli permette di viaggiare quasi accanto, quasi a una intollerabile distanza di un metro dal presidente del Senato.
Con risolutezza, lo staff di Palazzo Madama chiede di rimuovere il signore e magari di spingerlo al centro della cabina. Alitalia dice no, è un normale cliente, mica un pericoloso latitante.
Gli episodi hanno provocato la protesta dei valoratori:
I lavoratori di Alitalia protestano: aspettando il danaroso salvatore, l’ex compagnia di bandiera è diventata la più puntuale al mondo nel 2019 e il presidente del Senato mette a rischio il primato?
Enrico Laghi, Stefano Paleari e Daniele Discepolo, i commissari straordinari nominati dal governo, hanno risposto che l’azienda non tollera privilegi e che nessun favore è legittimo, soprattutto se ha un impatto negativo sul servizio. I commissari non hanno citato Casellati, ma ribadito un principio per sostenere i dipendenti in subbuglio, perchè non è facile respingere le prepotenze di chi rappresenta la seconda carica dello Stato. Maria Elisabetta Alberti Casellati vuole trasmettere il suo blasone ai posteri. Ce l’ha fatta. Con ritardo.
(da “NexQuotidiano”)
Leave a Reply