IL “FATTO” SULLA CANCELLIERI SI FA AUTOGOL DA SOLO: PUBBLICA UN FAX DEL DIRETTORE DEL CARCERE DI VERCELLI CHE DIMOSTRA SEMMAI CHE SONO STATE SEGUITE TUTTE LE REGOLE
L’OSSESSIONE DI GRILLINI E RENZIANI DI MONTARE UN CASO SUL NULLA: LA CANCELLIERI NON FECE MAI ALCUNA PRESSIONE COME QUALCUNO AVREBBE VOLUTO PER SPECULARCI POLITICAMENTE
La tesi precostituita del “Fatto” si può leggere già nell’occhiello introduttivo.
“In data 20 agosto, il direttore del penitenziario di Vercelli ha mandato una lettera al ministero della Giustizia. Dopo le pressioni del Guardasigilli, il documento contiene rassicurazioni sullo stato di salute della detenuta: “Questa direzione continuerà a porre in essere gli interventi di sostegno ritenuti necessari”
Bene, vediamo dove sono dimostrate queste pressioni: forse il direttore del carcere telefona direttamente alla Cancellieri per rassicurarla sulle condizioni di salute della Ligresti? No.
Forse la Cancellieri aveva telefonato personalmente al direttore del carcere? No.
A chi è diretto allora questo fax?
Ammette il “Fatto”: “è una relazione inedita, finora, sullo stato di salute della detenuta Giulia Ligresti diretta al provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria del Piemonte, Enrico Sbriglia, e al ministero, per l’esattezza alla Direzione generale detenuti del Dap“.
Quindi tutto secondo le procedure in questi casi, al millesimo.
Ma per il Fatto sufficiente a sostenere che ” rappresenta l’esito delle richieste di raccomandazioni dei Ligresti ad Anna Maria Cancellieri “.
Peccato che la Procura di Torino smentisca clamorosamente il Fatto certificando che la segnalazione era partita tempo prima da loro con segnalazione alla autorità penitenziaria la quale risponde ai superiori: ““Questa direzione continuerà a porre in essere gli interventi di sostegno ritenuti necessari”.
Ricostruiamo le date.
La prima telefonata della Cancellieri con l’amico di famiglia, dottore Antonino Ligresti, zio di Giulia, è di soli 14 secondi e avviene alle ore 19,33 del 18 agosto.
La seconda parte dal ministro il 19 agosto verso il cellulare di Ligresti: alle 13.33 Cancellieri parla per sei minuti con l’amico Antonino.
Al pm Nessi il 22 agosto racconterà : “Antonino Ligresti mi ha rappresentato la preoccupazione per lo stato di salute di Giulia (…) in relazione a tale argomento ho sensibilizzato i due vicecapi di Dipartimento, Francesco Cascini e Luigi Pagano, perchè facessero quanto di loro competenza (…) dopo di allora non li ho più sentiti e non so se siano intervenuti”.
Cascini al Corriere della Sera ha dichiarato di non avere fatto nulla, mentre il collega Pagano avrebbe telefonato al provveditore dell’amministrazione per il Piemonte.
Entrambi hanno sostenuto che il caso era già da tempo sotto loro osservazione e che la direzione del carcere aveva predisposto la prassi di sostegno seguita per tutti questi casi.
Particolare che il Fatto si guarda bene dal citare, nonostante il procuratore Caselli ne avesse fatto oggetto di conferenza stampa.
L’autogol del Fatto si conclude con quanto emerge dal fax, ovvero che la Ligresti aveva dei problemi di salute reali.
Ecco il testo di quanto scrive il direttore del carcere di Vercelli.
Sotto il protocollo, la data, il mittente (Direzione del Carcere di Vercelli) i due destinatari (Provveditorato del Piemonte e Ministero della Giustizia, Dap, Direzione Generale detenuti e trattamento, Roma) si legge:
“Oggetto: detenuta Ligresti Giulia Maria nata a Milano il 30 gennaio 1968, matricola… per opportuna conoscenza si comunica che la detenuta (…) è stata ricoverata in camera singola presso il reparto transito della sezione femminile. La detenuta è comunque integrata e fa la vita comune del reparto. Effettua passeggi e socialità con le altre ristrette e partecipa alle offerte trattamentali dell’istituto.
Fin dall’inizio la detenuta è stata sottoposta a grande sorveglianza custodiale in quanto soggetto primario (nel senso che è la prima volta che finisce in carcere, ndr) così come previsto dal protocollo operativo del servizio.
È seguita quotidianamente dall’educatore di riferimento (Valeria Climaco, ndr), dalla psicologa e dallo specialista in psichiatria e le viene somministrata una terapia adeguata al suo stato psicomotorio”.
In data 13 agosto è stata inviata al gip e alla Procura una relazione redatta dalla dottoressa Emanuela Ghisalberti, psicologa, che si allega in copia dalla quale si evincono le attuali condizioni psicofisiche della detenuta.
Segue “l’allegata relazione” della dottoressa Ghisalberti, dirigente della Asl di Vercelli, poi divenuta l’elemento di innesco del procedimento che ha portato alla scarcerazione di Giulia Ligresti, a seguito di una perizia disposta stavolta dalla Procura ed eseguita dal medico Roberto Testi.
“Nell’ambito dell’attività a favore dei detenuti internati presso la casa circondariale di Vercelli — scrive la dottoressa Ghisalberti — ho effettuato alcuni colloqui psicoterapeutici e clinici con la persona in oggetto. Dai colloqui si è rilevato un marcato stato di ansia reattiva (…), tendenza anoressica con calo ponderale dall’inizio della presente detenzione”.
A questo punto, dopo un’approfondita diagnosi segue la prescrizione in favore della scarcerazione: “Ritengo che il protrarsi della detenzione possa incidere in senso negativo sul quadro psichico che già evidenzia uno stato di prostrazione significativa”.
La lettera della direttrice del carcere e la relazione della Ghisalberti arrivano il 20 agosto al ministero a Roma, negli uffici deserti.
QUINDI E’ STATA STILATA NEI GIORNI PRECEDENTI ALLE “PRESUNTE PRESSIONI” DELLA CANCELLIERI
Il 22 agosto Anna Maria Cancellieri viene convocata dai pm di Torino che le svelano quello che sanno sulla trama con i Ligresti. Il ministro non chiederà mai al Dap nulla sulla relazione.
Il 28 agosto Giulia Ligresti esce dal carcere, grazie a un altro procedimento avviato il 13 agosto proprio dall’invio della relazione Ghisalberti in Procura.
LEGGETE BENE: procedimento avviato il 13 agosto, sette giorni prima dela presunta pressione della Cancellieri.
Non resta che ringraziare il Fatto per aver dimostrato involontariamente e maldestramente che la Cancellieri non c’entra nulla con la scarcerazione della Ligresti.
Leave a Reply