IL FUORICORSO DI MAIO: “FINO A SEI ANNI DI CARCERE PER I FURBETTI DEL REDDITO DI CITTADINANZA”
CHISSA’ A COSA SI RIFERISCE, VISTO CHE LA PENA MASSIMA PREVISTA DALL’ART 483 DEL C.P. E’ DI 2 ANNI, AL MASSIMO 3 ANNI SE SI APPLICA L’ART 316 TER… FORSE INTENDE I POLITICI CHE APPROVANDOLO FARANNO SALTARE I CONTI DELLO STATO?
Fino a sei anni di carcere ai ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza.
Per Luigi Di Maio sarà questa la pena cui andranno in contro le persone che faranno dichiarazioni false per avere l’assegno di 780 euro voluto dal M5s.
Il reddito di cittadinanza, ha spiegato il ministro al question time, “è una misura che non dà un solo euro a chi se ne sta sul divano, perchè tutti dovranno avere la giornata impegnata per la formazione e i lavori di pubblica utilità , quindi questo vuol dire anche che non avranno il tempo di lavorare in nero e se imbrogliano si beccano fino a sei anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge”.
Ora comprendiamo che Di Maio non abbia concluso gli studi di giurisprudenza, ma non è colpa degli italiani.
Sparare a caso una pena di 6 anni quando la fattispecie regolata dall’art 483 del codice penale italiano prevede al massimo una pena di 2 anni è un errore che non commetterebbe neanche uno studente al primo anno.
Al massimo si potrebbe contestare la violazione dell’art 316 ter, ma la pena è sempre appena di 3 anni e coperta dalla condizionale
Art.483 codice penale : chiunque attesta falsamente ad pubblico ufficiale in un atto pubblico è punito con la reclusione fino a 2 anni. Significa che il soggetto che realizza questo reato può essere condannato massimo a 2 anni. Questa norma non fissa il minimo.
Articolo 316 ter Codice penale
Chiunque mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sè o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee (2) è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
In conclusione: in galera non ci va nessuno.
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