IL GIOVANE PREMIER CANADESE TRUDEAU AD AMATRICE “PER DIMOSTRARE L’AMICIZIA PER L’ITALIA”
UN ATTO CONCRETO: DUE MILIONI DI DOLLARI PER RICOSTRUIRE LA CITTA’, MA HA VOLUTO FARLO DI PERSONA, ONDE EVITARE CHE FINISCANO NEI MEANDRI DELLA BUROCRAZIA ITALIANA… L’ABBRACCIO CON IL SINDACO PIROZZI
Il premier canadese Justin Trudeau è arrivato ad Amatrice. Trudeau è giunto in elicottero ed è accompagnato dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e dal capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
Il premier canadese e Alfano visiteranno la zona rossa, il Coi e il memoriale, nel giorno della processione al Santuario della Madonna di Filetta, a cui gli amatriciani sono particolarmente legati.
«Sono qui per dimostrare l’amicizia con il popolo italiano. La comunità italo-canadese e anche tutta la popolazione canadese è stata molto colpita da quanto successo qui e vogliamo esprimere vicinanza», ha detto Trudeau durante la visita.
Il premier canadese è stato accolto, all’inizio di corso Umberto I, dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.
Insieme al ministro degli Esteri Angelino Alfano, al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il premier canadese è entrato a piedi nella zona rossa del comune reatino colpito dal sisma della scorsa estate. Attraversando a piedi Corso Umberto I insieme al capo della Protezione civile Curcio, Trudeau, molto colpito dalla distruzione nella zona rossa di Amatrice, si è fermato più volte a osservare gli edifici crollati. Il gruppo sta raggiungendo la torre civica, a metà corso Umberto, dove si concluderà la visita nella zona rossa
«Ringrazio la grande solidarietà del popolo canadese. La presenza del premier Trudeau oggi qui ad Amatrice è un grande regalo per la mia comunità . Mi piacerebbe che il Canada ricostruisse il nostro Municipio», ha detto il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. «Mi farebbe immensamente piacere se il Canada realizzasse la nostra nuova casa comunale, che oggi non c’è più. Sarebbe un passaggio ideale nell’amicizia che c’è all’interno della comunità canadese».
«Ieri ho fatto un giro sulle aree dove stanno lavorando le ditte che hanno avuto l’appalto dalla Regione e sono rimasto un po’ male perchè in pochi stavano lavorando. Sono arrabbiato con chi non stava lavorando perchè è vero che c’è un contratto ma qui è in gioco la solidarietà dell’Italia e se una ditta rinuncia a un 1 o due per cento di utile farebbe quello che sta facendo tutta l’Italia per queste aree», ha continuato Pirozzi, «Ho fatto una white list e una black list perchè chi lavora in queste aree deve farlo con il cuore o non per il profitto, altrimenti i tempi si dilatano ed è difficile mantenere alta la speranza della comunità . Le ditte facciano le ditte ma lavorino con il cuore perchè le case sono la vera emergenza. C’è chi lavora anche la domenica e a queste ditte va il mio plauso. Agli altri tiro le orecchie, anche se non dovrei farlo io perchè c’è un direttore dei lavori della regione. Martedi c’è la partita del cuore: facciamo le ditte del cuore e diciamo al mondo chi lavora col cuore e chi no».
A margine della visita si è saputo che il governo canadese ha stanziato per le zone terremotate la cifra di due milioni di euro, ma il premier Trudeau ha voluto un contatto personale e relative garanzie per finalizzare il contributo a qualcosa di concreto.
Onde evitare che la donazione si perda nel calderone della buricrazia italiana.
Come dargli torto…
(da agenzie)
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