IL MINISTRO BIANCHI REVOCA L’INCARICO AL CONSULENTE DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA SASSO, A PROCESSO PER STALKING E MINACCE ALLA AZZOLINA
COSA ASPETTA DRAGHI A MANDARE A CASA UN SOTTOSEGRETARIO CHE HA NOMINATO CONSULENTE UN SOGGETTO DEL GENERE, CONOSCENDO I SUOI PRECEDENTI?
Via l’incarico al consulente a processo per le minacce contro l’ex ministra Lucia Azzolina. È quello che ha chiesto di fare l’attuale titolare del dicastero all’Istruzione, Patrizio Bianchi. Il ministro esprime inoltre la massima stima nei confronti di Azzolina, che lo ha preceduto al vertice del dicastero di viale Trastevere.
A renderlo noto è il ministero dell’Istruzione, che spiega come Bianchi, pur riconoscendo l’autonomia dei sottosegretari nella nomina del loro staff, alla luce di quanto emerso da notizie di stampa, ha chiesto al sottosegretario Rossano Sasso di valutare attentamente e rapidamente l’opportunità della nomina del professor Pasquale Vespa.
Il ministro, dicono sempre da viale Trastevere, ha quindi ricevuto dal sottosegretario la disponibilità del professor Vespa a sospendersi dal suo incarico, in attesa del chiarimento della sua posizione. Di conseguenza, il ministro ha dato mandato all’amministrazione di procedere alla revoca dell’incarico assegnato al professor Vespa.
Non si tratta solo di un atto amministrativo formale, ma dell’epilogo di quello che è il primo vero e proprio scontro all’interno dell’esecutivo di Mario Draghi. L’incarico, infatti, sarà revocato al consulente chiamato al ministero dal sottosegretario della Lega. A denunciare la vicenda, nelle scorse ore, è stata proprio Azzolina, ex ministra dei 5 stelle e ora semplice deputata.
Nei mesi scorsi Azzolina ha denunciato le offese e gli attacchi ricevuti via social da Vespa, che per questi fatti è finito imputato di un processo che inizierà a Napoli il prossimo 9 aprile.
“Vespa ha portato avanti una campagna quotidiana contro di me. È un sindacalista e un precario che però non vuole il concorso, ma chiede quella sanatoria per cui da tempo i leghisti si battono. Tanto che non ha voluto partecipare nemmeno a quello straordinario riservato proprio ai precari”. Poi su Facebook ha aggiunto: “Vespa ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita ad insultarmi pubblicamente, fomentare aggressioni verbali e allusioni sessuali. Minacciarmi di morte. Un cyberbullo, a tutti gli effetti“.
L’ex ministra, in un’intervista al Fatto Quotidiano, spiega di non aver mai conosciuto il docente. “Ma sui social per anni ha condotto una guerra contro di me con post sessisti e minacce, da cui poi scaturivano commenti volgari e di cattivo gusto. I peggiori istinti umani. Poi c’è stato quel video… è stato davvero brutto. Ha contribuito a far sì che fossi messa sotto scorta“, sono le parole dell’esponente dei 5 stelle.
Vespa sul profilo Facebook si definisce “Ingegnere, Giornalista, Sindacalista, Docente Precario, Direttore di NapoliTime, Coordinatore UIL Scuola Precari Campania, Presidente Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori #AnDDL. Presidente Ass. Ecomuseo del Mare e della Pesca”.
Sempre sui social aveva annunciato di essere entrato a far parte dello staff del sottosegretario all’Istruzione leghista, lo stesso che nelle scorse settimane è salito agli onori della cronaca, non solo per aver attribuito a Dante una citazione di Topolino, ma anche perchè sposato con un’avvocata specializzata in ricorsi sulla scuola.
E proprio Sasso è intervenuto in difesa del neoassunto: secondo il leghista, Sasso sarebbe “un simbolo dei diritti dei lavoratori più deboli, che ha condotto battaglie evidentemente dure e scomode, che adesso si vorrebbe fare passare come uno stalker e come un molestatore”.
Il ministro dell’Istruzione, evidentemente, non la pensa così.
(da agenzie)
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