“IL NOSTRO HOTEL PREMIATO PERCHE’ TUTELA I DIPENDENTI, MA DOVREBBE ESSERE NORMALE”
IL TITOLARE DELL’HOTEL AROS, NELLA RIVIERA ROMAGNOLA: “RISPETTARE LE LEGGI NON DOVREBBE ESSERE UN OPTIONAL”
“Abbiamo fatto questa scelta: sostanzialmente, seguire le leggi. Che poi, onestamente, non dovrebbe suscitare scalpore, dovrebbe essere la normalità. Invece è così: sfruttare i dipendenti, farli lavorare in nero, sono cose date per scontate”.
La notizia è che fa notizia. Daniele Ciavatti, insieme al fratello Maurizio, gestisce quello che è stato reputato il “primo hotel etico” della Riviera. Il loro hotel Aros di Torre Pedrera, frazione di Rimini del litorale nord, è stato l’unico a ottenere la certificazione della start up Ethicjobs, che ha sottoposto i suoi dipendenti a un questionario anonimo, per valutare il loro benessere lavorativo.
I 10 lavoratori stagionali impegnati nella struttura – provenienti da Albania, Cuba, Senegal e Italia – hanno un regolare contratto, lavorano massimo 40 ore a settimana, ricevono un compenso equo, hanno il giorno libero ed eventuali straordinari sono regolarmente pagati in busta paga.
Dovrebbe essere la norma, diventa l’eccezione, degna di un attestato che li distingua dai colleghi che adottano un approccio differente. “In molti altri alberghi questo non succede, soprattutto per i lavoratori stagionali: vengono fissate delle cifre che hanno poca rilevanza rispetto al contratto nazionale, vengono elargiti pagamenti in nero” racconta Daniele ad Huffpost, “Il personale lavora 10-11 ore al giorno, non ha un giorno di riposo. A Rimini è molto frequente, ma non solo qui. Nel settore del turismo il problema è diffuso”.
Anche per questo si fatica sempre più a trovare personale disposto allo sfruttamento. Per i fratelli Ciavatti non è così: i dipendenti non sono mai mancati e, a giudicare dalle risposte date al questionario, sono soddisfatti della loro esperienza e del trattamento ricevuto.
La start up Ethicjobs, racconta il Corriere, 3 anni fa propose agli hotel della Riviera la possibilità di ottenere questa certificazione. Nessuno aderì all’iniziativa – “Questo la dice lunga su tante cose” – a parte l’Aros di Torre Pedrera. L’hotel, con 27 stanze a due passi dal mare, non ha avuto timore a sottoporsi al giudizio, certo dei propri principi.
“Abbiamo fatto questa scelta perché ci sembra doverosa”, spiega Daniele, “Rispettare le leggi non dovrebbe essere un optional. Da noi c’è un utilizzo razionale delle risorse umane, che ci permette anche un’ottima organizzazione. Se a un dipendente che lavora 40 ore chiedo di farne 3 di straordinario, naturalmente pagate in buste paga, sarà ben disponibile. Se la stessa richiesta viene posta a chi lavora 12 ore al giorno, diventa ingestibile”.
(da agenzie)
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