IL PARLAMENTO EUROPEO CONFERMA L’IMMUNITA’ A ILARIA SALIS: “UNA VITTORIA PER LA DEMOCRAZIA”
FINISCE 306 A 305 DOPO MESI IN CUI LA FOGNA SOVRANISTA HA MONTATO UN CASO SENZA PROVE, SENZA QUERELA DI PARTE E CON UNA PRESUNTA VITTIMA CON UNA PROGNOSI DI 5 GIORNI… IN UN PAESE DOVE VENGONO PERMESSE SFILATE NAZISTE CON L’AVALLO DEL GOVERNO
Il Parlamento europeo ha deciso di non revocare l’immunità parlamentare per Ilaria Salis, accusata dalla giustizia ungherese di aver aggredito alcuni militanti neonazisti a una manifestazione di estrema destra a Budapest.
L’aula ha quindi confermato la posizione espressa lo scorso 23 settembre dalla Commissione Affari giuridici, che con un solo voto di scarto aveva già respinto la richiesta di revoca avanzata da Budapest, salvando di fatto l’eurodeputata del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra.
Anche oggi, il verdetto è stato lo stesso: Salis è “salva” per un solo voto di differenza: i favorevoli sono stati 306, i contrari 305, gli astenuti 17. Cento, invece, gli assenti rispetto al complesso degli eurodeputati. Tra i banchi dell’Eurocamera, i colleghi hanno festeggiato il risultato con baci e persino un mazzo di fiori, seguiti da un abbraccio con il collega Mimmo Lucano.
Su Instagram Salis ha postato una fotografia di sé in piedi in aula con il pugno alzato e la descrizione: «Siamo tutti antifascisti!». Mentre in un nota ha precisato che «questo voto è una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo», si legge.
«Questa decisione dimostra che la resistenza funziona. Dimostra – prosegue Salis – che quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte. La lotta è tutt’altro che finita. Le minacce permangono e continuare a lottare è essenziale. Tutti gli attivisti antifascisti presi di mira per aver sfidato l’autoritarismo e le forze fasciste devono essere difesi», conclude l’europarlamente di Avs.
Il voto segreto e il sostegno dei popolari
Per raggiungere la maggioranza necessaria a mantenere l’immunità, era indispensabile ottenere anche il sostegno di una parte dei popolari, il gruppo più numeroso del Parlamento, o della destra. Il centrosinistra – socialisti, Verdi, Sinistra, ma anche liberali – da solo non aveva infatti i numeri per farcela. Proprio per questo il voto segreto si è rivelato fondamentale, poiché ha permesso agli eurodeputati del Ppe, di cui fa parte Forza Italia, così come a quelli dell’Ecr, dove siede Fratelli d’Italia, e dei Patrioti, gruppo della Lega, di esprimersi anche in disaccordo con le linee ufficiali dei loro partiti. Tutti, sulla carta, a favore della revoca.
(da agenzie)
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