IL PD E’ UNA POLVERIERA, I RENZIANI INFILTRATI VOGLIONO FAR FUORI ZINGARETTI
LA MOZIONE “TORNA A CASA RENZI” (MARCUCCI, GORI, NARDELLA) CANDIDERA’ BONACCINI E VUOLE FAR CONCORRENZA ALLA LEGA AL NORD E SPOSTARE ANCORA DI PIU’ IL PARTITO A DESTRA… MA NON FAREBBERO PRIMA A ISCRIVERSI AL CENTRODESTRA?
Il Pd ormai è una polveriera. Che si avvicina al congresso col rischio addirittura di una scissione. Zingaretti, infatti, dopo mesi di attacchi quotidiani da parte degli ex renziani ancora presenti nel partito, ha deciso che piuttosto che rimanere imbrigliato nelle polemiche quotidiane e fare la fine di San Sebastiano, è meglio giocare in campo aperto.
Quindi ok al congresso e che vinca il migliore. A correre per la segreteria sarà certamente Bonaccini, spinto da Base Riformista dei vari Marcucci, Gori e Nardella. “Sono la mozione Torna a casa Matteo” chiosano dal Nazareno
“Renzi sondaggi alla mano non è certamente il politico più popolare d’Italia. Fare una battaglia congressuale per farlo rientrare nel Pd è davvero fuori dal mondo”, continuano i Dem fedeli a Zingaretti.
“Ma la verità è che se dovesse prevalere Bonaccini il Pd si sposterebbe molto al centro e su una linea nordista molto vicina alle partite Iva e alle classi imprenditoriali.
Ecco perchè ieri Bonaccini si è messo in ‘linea’ con Salvini. Hanno un target elettorale molto comune.
Che però non c’azzecca nulla con i valori di una formazione di centro sinistra come dovrebbe essere il Pd”, ragiona un parlamentare dem anti renziano. Ecco perchè, se Bonaccini dovesse farcela, per il Pd potrebbero aprirsi le porte dell’ennesima divisione.
Andrea Orlando, vicesegretario del Pd (nonchè neo-ministro del Lavoro), risponde durissimo agli attacchi lanciati negli ultimi giorni contro i vertici del partito da alcuni sindaci dem (il bergamasco Gori, il fiorentino Nardella, il barese De Caro). “Stanno emergendo rigurgiti di posizioni che guardano a un Pd del passato, improntato verso un centrismo non più al passo coi tempi. Diciamolo con chiarezza: puntano a un logoramento del gruppo dirigente”, osserva Orlando in una intervista al quotidiano La Nazione.
Tradotto: il numero due del partito accusa l’ala Pd filo-renziana — contraria all’alleanza con il M5S — di voler colpire e affondare il segretario Nicola Zingaretti, magari per piazzare al suo posto il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
“Scatenare la crisi è stato sbagliato, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo. Ma Renzi lo ha fatto per un obiettivo: spaccare il fronte Pd-5 Stelle. Lo stesso obiettivo che oggi hanno alcuni esponenti democratici”, attacca Orlando.
(da agenzie)
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