IL RENZIANO FARAONE ADORA SALVINI: IL DDL ZAN FA MIRACOLI
SE DAVIDE VUOLA AMARE MATTEO CHI SIAMO NOI PER DIRE NO?
Se il senatore italovivo, Davide Faraone, applaude in aula Matteo Salvini, non solo non c’è nulla di male, ma lo trovo anzi un coraggioso coming out, particolarmente appropriato in un dibattito parlamentare sulla legge Zan.
Per questo la senatrice pd Monica Cirinnà, che ha postato un video con il commovente gesto, invece poi di scusarsi, avrebbe dovuto rivendicare quella trasparenza dei sentimenti, che va oltre ogni discriminazione di genere.
Perché se Davide vuole amare Matteo, e lo dichiara orgogliosamente al mondo, chi siamo noi per dire no, così non si fa? Faraone, del resto, è uomo appassionato, che getta il cuore oltre l’ostacolo, poiché se ama, ama e non è certo tipo da fermarsi davanti a banali richiami alle coerenza.
Lo ricordiamo quando ai tempi del governo Conte, con l’illuminata gagliardia di un martello pneumatico, invocava il Mes, vogliamo il Mes, ci vuole il Mes, Mes, Mes, Mes. Poi, tuttavia, all’arrivo del governo dei Migliori, disse soavemente: “Il nostro Mes è Draghi”, e il Mes divenne un apostrofo rosa tra le parole t’amo.
Lui è fatto così.
In questo spirito di amicizia tra i popoli e le religioni, va segnalato un titolo de LaVerità che, detestando Enrico Letta più degli Hezbollah, coglieva con soddisfazione la “rottura dell’asse Pd-Islam” sul ddl Zan, segnalando che “per Ucoii è legge antireligiosa”.
Si dava conto, infatti, delle dure posizioni espresse sul merito, oltreché dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia, da Davide Piccardo, direttore del periodico islamico La Luce, convinto che non si possano condividere “leggi controverse sotto il profilo etico quando non chiaramente antireligiose”.
Sulla medesima linea, il fondatore stesso dell’Ucoii, Roberto Hamza Piccardo, che ha lanciato un diktat “contro i partiti della sinistra che portano avanti il loro progetto gender fin nelle scuole dell’infanzia, per legge”.
Diciamo la verità, non sembrano parole uscite, belle croccanti, dalla bocca di Salvini (e dunque di Faraone)? È un altro miracolo dell’amore: il leader leghista che poteva anche svenire davanti a un kebab, terrorizzato dalla imminente invasione islamica per esorcizzare la quale agitava il rosario come una clava, improvvisamente contro la legge Zan impugna la spada dell’Islam.
Adesso chi lo dice alla senatrice Santanchè (che alla parola fatwa si barrica in casa) che può anche esistere una fatwa buona: l’omotransfobia?
(da Il Fatto Quotidiano)
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