ILVA, PIANO ARCELOR PREVEDE 4700 ESUBERI ENTRO IL 2023, GOVERNO FURIOSO, OPERAI PROCLAMANO LO SCIOPERO
IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE PREVEDE 2900 ESUBERI GIA’ L’ANNO PROSSIMO
I sindacati respingono il nuovo piano. Per loro resta valido l’accordo del 6 settembre 2018. Lo ha detto la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, parlando a nome di tutti i sindacati presenti nel corso del tavolo su Arcelor Mittal al Mise.
Sarebbero 4700 gli esuberi denunciati da ArcelorMittal nel nuovo piano industriale 2020-2024 presentato oggi al Mise.
E’ quanto avrebbe detto l’ad Lucia Morselli nel corso della trattativa al Mise secondo fonti sindacali. Si passerebbe infatti dai 10.789 occupati nel 2019 ai 6.098 del 2023.
ArcelorMittal perde nel 2019 un miliardo di euro al giorno e prevede così 2.900 esuberi nel 2020, che arriveranno a 4.700 nel 2023. Secondo il piano industriale 2020-2024 presentato dall’azienda al tavolo al Mise, la produzione passa da 4,5 milioni di tonnellate nel 2019 a 6 milioni di tonnellate nel 2021.
“L’azienda invece di fare un passo avanti ha fatto qualche passo indietro, ricominciando a parlare di 4.700 esuberi alla fine del nuovo piano industriale, che prevede comunque un forno elettrico e una produzione finale di 6 milioni di tonnellate. Questa non è l’idea che ha il Governo sullo stabilimento. Riteniamo che la produzione a fine piano debba essere più alta, arrivando almeno ad 8 milioni di tonnellate”.
Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, su Arcelor Mittal, dicendosi “molto deluso” dall’incontro appena finito.
“Noi vogliamo far diventare lo stabilimento Ilva all’avanguardia nella produzione siderurgica europea. Su questo lo Stato, il governo, è disponibile ad investire, ad essere presente, a partecipare ad accompagnare l’azienda in questo percorso di transizione. Su queste basi siamo disponibili, ci sembrava che ci fosse una disponibilità dell’azienda, che oggi nel piano illustrato non ho trovato”, ha aggiunto.
I sindacati hanno deciso di proclamare uno sciopero all’ex Ilva il 10 dicembre. Una delegazione sarà presente alla manifestazione già indetta da Cgil Cisl e Uil a Roma. Lo ha riferito il leader della Uil Carmelo Barbagallo.
Il nuovo piano industriale 2020-2024 di ArcelorMittal Italia prevede nel 2023 la fermata del forno Afo2 e la marcia della sola linea D di agglomerato e la massa di produzione del forno elettrico ad Arco Eaf.
La realizzazione del nuovo Eaf sarà con una soluzione “ibridà con caricamento di rottame e ghisa liquida dovrebbe permettere, nelle previsioni dell’azienda, una produzione di acciaio di alta qualità . A seguito della fermata dell’Afo2, la copertura dei parchi è prevista solo per 500 metri, invece di 700 metri; indicata anche la riduzione degli investimenti sulle aree dismesse (cokerie, Afo2 e acciaieria)
“La è strada è stretta e in salita. L’obiettivo sta nel garantire la continuità produttiva. E’ necessario un confronto costruttivo onesto che sia sviluppato nel tempo, parallelamente alle previsioni sul piano industriale ed a tutto quello che stiamo cercando di fare”. Lo avrebbe affermato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, secondo quanto riferiscono fonti presenti all’incontro al Mise su Arcelor Mittal. “Non sarà semplice ma c’è bisogno di tutti”, ha proseguito.
(da agenzie)
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