IN CATALOGNA RIPARTE IL CONTAGIO: 200.000 PERSONE IN QUARANTENA
CHIUSI 38 PICCOLI COMUNI, RESIDENTI COSTRETTI A STARE A CASA
La Generalitat catalana ha deciso di mettere in quarantena nelle loro case gli abitanti di 38 piccoli comuni della provincia di Segrià , che contano circa 209.000 persone, a partire da mezzogiorno, a fronte dell’aumento dei casi di coronavirus registrati nelle ultime ore.
Sono nove i focolai attivi. Lo rende noto La Vanguardia. Fino alle 16 ai residenti sarà permesso di entrare, ma da quel momento in poi sarà vietata la circolazione, ad eccezione dei lavoratori che devono spostarsi.
La decisione di confinare la provincia di Segrià e i suoi 200 mila abitanti arriva mentre la Spagna ha cominciato a riaprire i confini ai viaggiatori extra-Ue, con il via libera ai primi 12 Paesi, dopo aver accolto nuovamente dal 21 giugno i vicini europei.
Oltre alle restrizioni alla mobilità in entrata e in uscita dalla provincia (ammessi invece gli spostamenti interni), sono vietati gli assembramenti di oltre 10 persone e le visite nelle case di riposo, ha riferito il ministro della Salute catalano, Alba Verges, esortando a “ridurre l’attività sociale”.
Le autorità hanno sottolineato di limitare le uscite di casa alle necessità “assolutamente essenziali”. Per assicurare che le dispisizioni vengano rispettate nei 38 comuni indicati, sono stati dispiegati circa 200 agenti in 25 posti di controllo mentre saranno mobilitati vigili del fuoco per eventuali sanificazioni.
La Spagna è stata tra i Paesi più colpiti dalla pandemia di Covid-19 con oltre 250 mila casi e 28.385 morti, al quarto posto per decessi in Europa dopo Regno Unito, Italia e Francia. Ieri sono stati registrati 17 morti in 24 ore, il numero più alto dal 19 giugno.
(da agenzie)
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