IN ITALIA CI SONO 117.000 POSTI DI LAVORO VACANTI
MANCANO PIZZAIOLI, BAGNINI, SARTE E PERSINO MEDICI… IL 10% DELLE RICHIESTE DI LAVORO RIMANE INEVASO… NELLL’INFORMATICA MANCANO 4.400 LAUREATI
In Italia non c’è gente disposta a fare il panettiere per 1.400 euro al mese?
Ed è realtà o fantasia che la disoccupazione è figlia anche della poca propensione al lavoro o del fatto che i giovani sono troppo «choosy» (copyright dell’ex ministra Elsa Fornero)?
Volendo andare oltre le discussioni social, va registrato un dato oggettivo: in Italia i posti di lavoro effettivamente vacanti sono 117.000.
Non abbastanza, insomma, per cancellare l’emergenza disoccupazione ma che qualcosa comunque dicono a proposito dell’incomunicabilità tra chi cerca e chi propone un impiego.
Mancano sarte, bagnini e persino medici
Quello dei posti di lavoro rifiutati è tema che periodicamente torna a galla; a volte dando vita a leggende metropolitane, altre volte trovando riscontro nella realtà .
E’ accertato ad esempio che nel corso della stagione appena conclusasi gli esercenti romagnoli hanno fatto fatica a trovare personale per i loro stabilimenti balneari e che solo sull’Adriatico ben 1.000 posti hanno rischiato di rimanere scoperti.
E’ altrettanto vero che l’Azienda ospedaliera di Matera non riesce a trovare medici per alcune specialità , benchè offra una busta paga di 3.000 euro netti.
Anche alcuni settori del made in Italy però, faticano a trovare personale; ad esempio, le aziende del settore moda del Veneto sono alla disperata ricerca di sarte e ricamatrici: un’indagine a campione, su una piccola porzione di aziende ha rivelato un vuoto di 122 posizioni.
E molti ristoranti e pizzerie della penisola dovrebbero chiudere i battenti per mancanza di cuochi e pizzaioli che dobbiamo far arrivare dal Nord Africa.
Cercansi 4.400 laureati. In informatica
A sorpresa si scopre che persino un settore proiettato nel futuro come il mondo dei computer non riesce in Italia a tenere il passo con la ricerca di personale.
Una recente ricerca delle associazioni di categoria di Confindustria sostiene che nel settore ITC c’è un deficit di 4.400 laureati, deficit che si traduce in una difficoltà di crescita per le aziende italiane del settore.
Che potrebbe tradursi entro il 2018 in 85mila nuovi posti di lavoro.
La sentenza definitiva però la scrive il rapporto Excelsior-UnionCamere che registra una difficoltà nel reperire di circa il 10% di personale per nuove assunzioni pari a 117mila opportunità di lavoro non coperte .
Secondo l’istituto McKinsey 65mila di queste potrebbero riguardare under 35 in cerca di lavoro.
(da “il Corriere della Sera“)
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