IN ITALIA MANCANO GLI INSEGNANTI DI MATEMATICA E LA PREPARAZIONE DEI FUTURI PROF NON È ALL’ALTEZZA
IL NOSTRO PAESE È PENULTIMO IN EUROPA NELLA GRADUATORIA DEI GIOVANI TRA I 16 E I 19 ANNI CON COMPETENZE DIGITALI BASE E IL 90% DEGLI ASPIRANTI DOCENTI PER LE DISCIPLINE SCIENTIFICHE NON HA SUPERATO LA PROVA SCRITTA ALL’ULTIMO CONCORSO
In Italia mancano gli insegnanti di Matematica (e di Fisica, Chimica, Informatica) e il reclutamento degli insegnanti non funziona: «Ripartiamo dalla motivazione e dall’attitudine di chi vuole fare questo lavoro», dice il preside Ludovico Arte.
È così. L’Italia, nel suo affastellamento di percorsi formativi per costruire un insegnante — Ssis, Tfa, Fit, crediti in surplus —, è riuscita a diventare un Paese ostile alle matematiche. I numeri sono evidenti, e da emergenza. La percentuale di giovani tra i 16 e i 19 anni con competenze digitali base o superiori è il 64 per cento del totale. Un buon numero? Siamo penultimi in Europa, davanti a Romania e Bulgaria. E siamo penultimi nelle competenze digitali sulla “soluzione dei problemi”. La questione si riversa sulla preparazione dei futuri insegnanti: all’ultimo concorso per docenti Stem (le discipline dure della scienza) il 90 per cento dei candidati non ha superato lo scritto.
«Da vent’anni non esiste un percorso di formazione di scuola secondaria e questo determina l’abbassamento del livello dell’insegnamento matematico», dice la professoressa Melloni. «Dobbiamo occuparci del reclutamento, oggi fumoso, valorizzare i docenti in servizio e il loro salario. È una catena, e si è spezzata da vent’anni. Tra gli studenti è rimasta intatta la voglia di insegnare, ma sono spaventati dalle prospettive. Oggi un laureato in Fisica e Matematica, dovrebbe conoscere una specializzazione parallela sulla Didattica delle discipline: cosa significa insegnare quel contenuto. E poi, una volta in cattedra, scegliere un metodo».
L’ex ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, spiega che oggi al corso di laurea in Matematica un diplomato preferisce percorsi affini con inclinazioni digitali o ambientali e applicazioni visibili: «con una generazione dal sapere più veloce e superficiale la Matematica è vissuta come un mondo duro e invasivo del privato. Non sono tempi in cui l’impegno è al primo posto nei pensieri dei ragazzi»
(da la Repubblica)
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