INGERENZE RUSSE SULLE ELEZIONI, DI MAIO ATTACCA: “DALLA DESTRA UN SILENZIO SPAVENTOSO SULLE MINACCE DI MOSCA”
IL MINISTRO DEGLI ESTERI CHIEDE UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SUI LEGAMI TRA LA RUSSIA E I PARTITI POLITICI ITALIANI: “LA CRISI DI GOVERNO UN FAVORE A PUTIN”
«Ho lasciato il Movimento 5 stelle per i complimenti della Russia a Conte e per le posizioni sull’Ucrania». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato il primo a reagire ieri, 18 agosto, alle parole dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev, entrato a gamba tesa in campagna elettorale invitando gli europei a «punire» alle urne i loro «governi idioti».
Oggi, in un’intervista a La Stampa, il fondatore di Impegno civico torna sul tema delle possibili ingerenze di Mosca nella politica italiana, soprattutto attraverso i rapporti che il Cremlino ha con «Conte, Salvini e Berlusconi».
«Medvedev è il numero due di Vladimir Putin al Consiglio di sicurezza russo», dice. «Niente di quello che dice va preso alla leggera. Quello che ha pronunciato è un ricatto inaccettabile», continua Di Maio riferendosi alle forniture di gas, che Mosca usa come arma politica contro l’Europa. «E ad essere spaventoso è il silenzio di molti leader italiani», dice riferendosi, oltre ai capi di partito già citati, anche a Meloni.
«La crisi? Un favore alla Russia»
Di Maio ha già proposto per la prossima legislatura la creazione di una commissione di inchiesta sui rapporti tra partiti e Mosca. «Io non ho certezze – dice a La Stampa – ma credo sia necessario indagare i rapporti tra i leader dei partiti italiani e alcuni mondi politici e finanziari russi. Perché sono successe delle cose assurde: L’ambasciatore Razov ha fatto un endorsement alla risoluzione di Conte sull’Ucraina. Per non parlare di Salvini che stava per farsi pagare il volo in rubli da Mosca. E di Berlusconi, i suoi buoni rapporti con Putin sono noti a tutti». Sulla crisi italiana che ha portato alla caduta del governo Draghi, ha detto: «Un favore alla Russia che è la chiusura di un cerchio»
(da La Stampa)
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