L’ULTIMA DI SILVIO: “SE ALLE EUROPEE VINCE GRILLO NOI PRONTI A GOVERNAREâ€
BERLUSCONI ORA SPERA NEL SORPASSO DEI CINQUESTELLE O NEL TESTA A TESTA CON IL PD: “COSI’ RENZI DOVRA’ ALLARGARE LA MAGGIORANZA”
“Sta per saltare tutto per aria, se le proiezioni elettorali sono confermate dobbiamo tenerci pronti, anche a un ingresso al governo dopo il 25 maggio”. Silvio Berlusconi nelle ultime 24 ore romane, tra una intervista tv e l’altra, non ha fatto altro che rigirarsi tra le mani le tabelle dei sondaggi con gittata al rush finale della campagna.
C’è il dato da allarme rosso di Forza Italia, in trend nuovamente negativo dopo il ciclone Expo e Scajola (nonostante la maratona tv del leader), ma a stravolgere il quadro sarebbero i numeri altrettanto sorprendenti, raccontano, del M5s e del Pd.
Ai dirigenti che sono andati a trovarlo e a quelli sentiti, Berlusconi la spiega così: «Se c’è il sorpasso di Grillo su Renzi o se finiscono a un’incollatura, allora tutto sarà messo in discussione».
È lo scenario «fine di mondo» in cui spera di ribaltare l’eventuale disfatta personale (Fi sotto il 20) in un mezzo successo: il ritorno al governo.
«Renzi sarebbe costretto ad allargare la maggioranza, noi possiamo starci ma a quel punto le regole per le riforme le dettiamo noi» è la previsione luci e ombre che fa Berlusconi con lo stato maggiore.
E intanto, addio al ballottaggio nella legge elettorale.
Scenari da incubo per il presidente del Consiglio. Già il 6 maggio scorso, intervenendo a Radio Anch’io, il leader di Forza Italia non aveva escluso un ritorno al governo («Non escludo, per il bene del Paese, di stare tutti insieme »), pur smentendo poi la sortita.
Morbido nei confronti dell’esecutivo è stato ieri anche il braccio destro e capolista Giovanni Toti. «L’Italia ce la farà , ma il governo deve cambiare completamente ricetta – dice – noi siamo una opposizione responsabile e voteremo le riforme, se buone, come i provvedimenti economici». A cominciare proprio dal decreto sugli 80 euro.
Stamattina Berlusconi tornerà al centro anziani di Cesano Boscone, prima di tuffarsi nell’ultima settimana di campagna.
Il timore è che sia segnata da un’altra tegola: le immagini tv di Marcello Dell’Utri rimpatriato a giorni in manette (decide oggi il governo libanese, poi la palla passerà al ministro dell’Interno Alfano).
Uno dei temi sui quali continuerà a martellare è il presunto «golpe» del 2011, sul quale è tornato alla carica ieri mattina a Coffee Break su La7, replicando alla nota del Colle.
La decisione di dimettersi nel novembre 2011, spiega il leader forzista, «fu una scelta dettata dalla responsabilità , ma non certo libera» come sostenuto da Napolitano. Ecco perchè invoca anche lui, come i suoi, una «commissione parlamentare di inchiesta».
E rincara: tra gli officals europei che fecero pressioni perchè lasciasse il governo «ci sono alti livelli della burocrazia di Bruxelles stimolati da alcuni Stati ed è possibile che tra loro ci sia anche il presidente dell’Ecofin » butta lì con riferimento al vertice di allora, Jean Claude Junker, oggi candidato Ppe alla presidenza Ue.
Ripete come un tormentone che in Italia si voterà tra un anno, un anno e mezzo, e dice: «Io non sarò più leader ».
La figlia Marina allora?, gli chiedono intervistato a Telecamere? «Farò di tutto per dissuadere i miei figli dall’entrare nella politica che fa venir fuori il peggio degli uomini».
In mattinata si sfiora ma non si incontra con Angelino Alfano, che usciva da un’altra trasmissione negli studi La7.
Al contrario Nunzia De Girolamo, capogruppo Ncd, ospite anche lei in un altro piano, chiede e ottiene di poterlo raggiungere in camerino.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply