LA MAGGIORANZA SI SPACCA: DICHIARATI INAMMISSIBILI GLI EMENDAMENTI DELLA LEGA CHE VOLEVA RIPROPORRE IL DECRETO SALVINI
LO STOP AL COLPO DI MANO CON CUI IL CARROCCIO HA TENTATO DI RIPROPORRE ALCUNI CAPISALDI DEL VECCHIO DECRETO SALVINI IN TEMA DI PERMESSI DI SOGGIORNO E DI GESTIONE DELL’ACCOGLIENZA SUI MIGRANTI È ARRIVATO DA DUE ESPONENTI DELLA MAGGIORANZA DI GOVERNO, NAZARO PAGANO DI FORZA ITALIA E SALVATORE DEIDDA DI FRATELLI D’ITALIA
Si spacca il fronte della maggioranza sul tema immigrazione. E in modo clamoroso. Tutti e quindici gli emendamenti a firma leghista al decreto Piantedosi sono stati dichiarati inammissibili dai presidenti delle due commissioni, la prima e la nona, che in modo congiunto stanno conducendo l’iter di approvazione del provvedimento che approderà in aula il 2 febbraio.
Lo stop al colpo di mano con cui la Lega aveva tentato di riproporre alcuni capisaldi del vecchio decreto Salvini in tema di permessi di soggiorno e di gestione dell’accoglienza sui migranti è arrivato da due esponenti della maggioranza di governo, Nazaro Pagano di Forza Italia e Salvatore Deidda di Fratelli d’Italia.
§Stizzita la reazione di Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali e primo firmatario di tutti gli emendamenti. che ha definito “curiosa” la decisione. “Quanto sta avvenendo è gravissimo, perché le ammissibilità non possono sottostare a ragionamenti politici. Che siano dichiarati inammissibili questi emendamenti a un decreto il cui titolo riguarda la gestione dei flussi è un controsenso”
Oltre ai 14 emendamenti della Lega sui 16 presentati ne sono stati dichiarati inammissibili un’altra ventina. I ricorsi vanno presentati oggi entro le 18. Esultano le opposizioni: “La Lega ha tentato un blitz per riscrivere la normativa sui permessi di soggiorno, sulla protezione speciale, sul trattenimento nei centri per il rimpatrio e su altre materie attraverso emendamenti totalmente estranei all’oggetto del provvedimento ossia il salvataggio in mare. Il tentativo evidente era quello di riesumare i decreti Salvini”.
(da La Repubblica)
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