“LA MELONI NON STA FACENDO ASSOLUTAMENTE NULLA. E SI CIRCONDA DI INCAPACI”: MATTEO RENZI FA A PEZZI LA DUCETTA
“HA PORTATO AL GOVERNO UNA CLASSE DIRIGENTE IMPROVVISATA, L’EX COGNATO CHE FERMA I TRENI, QUELL’ALTRO CHE SPARA ALLA FESTA DI CAPODANNO, LORO SONO COSÌ. LA PRIMA REAZIONE DELLA GENTE È: ‘POVERINA, COME FA A GOVERNARE CON QUESTI?’ MA CIRCONDARSI DI INCAPACI È UNA STRATEGIA PRECISA. COSÌ TUTTI DICONO: MENO MALE CHE C’È LA MELONI… “AVENDO ATTORNO SALVINI E TAJANI, CHIUNQUE SEMBREREBBE UNO STATISTA”
L’11 gennaio Matteo Renzi festeggia 50 anni. L’ex royal baby, come lo chiamava Giuliano Ferrara, non è più baby e nemmeno tanto royal. La festa sarà a Firenze, festa pubblica, con tutti i renziani d’Italia, festa politica. Non solo per mangiare insieme la toscanissima pappa al pomodoro, ma per lanciare un’offensiva contro Giorgia Meloni, «un anno scoppiettante contro una destra illiberale». Nella convinzione di poterla buttare giù, perché «incapace e pericolosa».
Alla boa dei cinquant’anni ha deciso di galoppare lancia in resta contro Meloni. Ma in queste settimane la premier viene celebrata dalla stampa internazionale come la leader più forte d’Europa, Trump e Musk chiamano lei. Tutto un bluff?
«Meloni è una grande influencer, si sa vendere. Ma non sta facendo assolutamente nulla. E si circonda di incapaci. La prima reazione della gente è: poverina, come fa a governare con questi? Ma circondarsi di incapaci è una strategia precisa, un suo modus operandi. Così tutti dicono: meno male che c’è la Meloni. Sfido io! Avendo attorno Salvini e Tajani, chiunque sembrerebbe uno statista. Ha portato al governo una classe dirigente improvvisata, l’ex cognato che ferma i treni, quell’altro che spara alla festa di Capodanno, loro sono così».
Meloni le darà del “rosicone”, come faceva lei all’epoca…
«Scherza? I miei primi due anni avevano già visto il Jobs act, Industria 4.0, l’Imu prima casa, gli 80 euro, la legge sul Terzo settore, la legge “un euro in cultura, uno in sicurezza”, le unioni civili… Ne avevo fatte fin troppe, avevo anche rotto le scatole a molti. Lei ha fatto il rave party e la mototerapia».
Il mitico centro. Si farà mai?
«Il centro è il luogo grazie al quale si vince o si perde la partita. C’è un’opportunità evidente. Meloni con la sua coalizione non è maggioranza nel Paese, è diventata presidente del Consiglio grazie a Enrico Letta che ha voluto dividere la coalizione, e lo resta oggi perché i 5 stelle rifiutano l’alleanza organica»
Schlein?
«La cosa che più apprezzo di lei è che rifiuta la logica del meglio pochi ma buoni. Quel settarismo della sinistra che è il miglior alleato dell’estremismo della destra. Schlein, che viene da una storia molto diversa dalla mia, ha capito che con quel settarismo lì si perde e lei, invece, vuole vincere»
E a quel punto il centro diventa decisivo?
«Sì, chiunque lo rappresenti, chi sta lì vale doppio. Perché sono voti che vengono rubati al centrodestra».
Guidato da chi?
«Da qualcuno che capisce la politica, quindi non gente come Calenda per intenderci. E poi che abbia un consenso reale. Anche piccolo, ma ci deve essere. Capire di politica riduce molto il numero di aspiranti».
Tutti pensano che lei abbia un solo nome in testa, il suo…
«Se c’è una cosa sicura è proprio che non voglio farlo io. Voglio dare una mano, dico fatelo voi. L’ho fatto fare a Calenda, lo può fare chiunque».
(da La Repubblica)
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