LA PRIORITÀ CHE LA POLITICA FA FINTA DI NON VEDERE: NEL NOSTRO PAESE CI SONO 1,4 MILIONI DI BAMBINI IN CONDIZIONE DI POVERTÀ ASSOLUTA
I SONDAGGI MOSTRANO UN PAESE ATTENTO A RISPARMIARE OGNI CENTESIMO: UNA PERSONA SU DUE CONTROLLA IN MODO MANIACALE I PREZZI DELLA SPESA QUOTIDIANA, UNA SU TRE, PER RISPARMIARE, RINUNCIA A UNO SFIZIO NON ESSENZIALE E OTTO SU DIECI DANNO UN GIUDIZIO NEGATIVO SULLA SITUAZIONE ECONOMICA
Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, rilancia i dati del Centro Studi LegaCoop che mettono in guardia da questo scenario oscuro. Sei intervistati su 10 considerano possibili delle forme di protesta e insofferenza verso persone benestanti, che rischiano di apparire privilegiate.
D’altra parte, negli scenari di crisi c’è chi è più in difficoltà degli altri. I residenti del Sud Italia, i minori e gli immigrati. Duro accettare che 1,4 milioni di bambini siano in una condizione di “povertà assoluta” nel Paese, come peraltro il 32,4% tra gli stranieri residenti.
Al convegno “La filiera dei beni di consumo nell’era dell’incertezza”, Ghisleri spiega anche che le famiglie italiane si sono fatte formiche. Prima di spendere per la tavola, mettono in campo una strategia di risparmio quasi maniacale.
Adesso una persona su due rinuncia ad acquisti di getto e si ripromette una attenta “pianificazione” della spesa alimentare. Non solo. Una persona su tre è disponibile a girare — di negozio in negozio — pur di trovare l’offerta più vantaggiosa. Una persona su tre sacrifica lo “sfizio”, il prodotto inutile. D’altra parte, l’inflazione ha la forza di un incendio. Divampa, forte. Poi arretra lentamente anche quando le cause dell’innesco si attenuano.
Otto italiani su 10 danno un giudizio “molto negativo” sulla situazione economica.
(da La Repubblica)
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