LA PROSPETTIVA DI GIORGIA MELONI PREMIER E L’INCOGNITA CONTE
IL GOVERNO DRAGHI FINIRA’ PER INCORONARE LA LEADER DI FDI
Se continua così l’unico risultato dell’ammucchiata sarà l’incoronazione di Giorgia Meloni a Presidente del Consiglio. Lo confermano già i primi sondaggi. La Meloni dovrà solo rimanere coerente e attendere che gli altri partiti precipitino nel pozzo nero scavato da Draghi.
Salvini del resto alla lunga si è dimostrato come tutti gli altri, cambia idee e identità come le scarpe. La Meloni raccoglierà i delusi di Forza Italia e della Lega che si son messi ad inciuciare con l’odiata “sinistra” per abbattere una “dittatura sanitaria” che esisteva solo nella loro propaganda.
Ma la Meloni raccoglierà anche i delusi dalla politica in generale dopo lo spettacolo indecoroso delle ultime settimane. Alla Meloni ormai manca poco per superare la Lega, a quel punto la leadership di un centrodestra dato per vincente spetterà a lei e le porte di Palazzo Chigi si spalancheranno.
Un’ascesa favorita dal fatto che dall’altra parte della barricata non c’è opposizione e milioni e milioni di cittadini sono rimasti senza un partito di riferimento.
L’unico che potrebbe battere la Meloni e ribaltare tutto è Giuseppe Conte la cui sorte rimane però un’incognita. Il Pd si conferma una casa di riposo, ha i suoi clienti fissi e finchè campano tira avanti con quelli. Zero idee, zero slancio e scazzottate tra correnti nella sempiterna illusione che ottenendo la testa del segretario risolveranno miracolosamente tutto.
Il Movimento è invece in frantumi e i suoi dirigenti cercano disperatamente di aggrapparsi a Conte per non annegare. Col rischio di trascinare a fondo pure lui.
Conte ha un consenso vasto e trasversale che va ben oltre il Movimento ed è stato fatto fuori proprio per la sua anomala popolarità , per la credibilità che si è conquistato sul campo e per la forza che avrebbe di coalizzare un fronte anti-sovranista.
Cosa malvista dal renzismo ed affini che vogliono invece allargarsi al centro e liberarsi dal populismo grillino. Proprio come confermano le fibrillazioni nel Pd di questi giorni. Conte è nella stessa posizione della Meloni, più sta fermo, più fieno mette in cascina per il suo ritorno.
Con Draghi non è cambiato nulla se non in peggio. La linea politica è stata fotocopiata e l’unica vera novità è l’imbarazzante mutismo del premier.
Draghi ha poi nominato una compagine governativa sconcertante che è riuscita nel miracolo di deludere tutti e far immediatamente rimpiangere il bistrattato Conte.
Ormai solo i giornali delle lobby negano l’evidenza. Il governo dei peggiori esaspererà il malcontento. Sia quello dovuto alla complessa coda pandemica, sia quello verso la solita politica senza spina dorsale e senza faccia.
Tutto fieno per la Meloni che dovrà solo rimanere coerente e attendere che gli altri partiti precipitino nel pozzo nero scavato da Draghi. Con una solita incognita, Giuseppe Conte. L’unico che potrebbe batterla a patto che nel frattempo non si bruci.
(da Infosannio)
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